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Giovedì 25 aprile 2024

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Artigiano del colore che dipinge la natura per scoprire se stesso

Rodolfo Allasia di Racconigi ha sempre unito il suo impegno sociale alla sua arte

La Guida - Artigiano del colore che dipinge la natura per scoprire se stesso

Rodolfo Allasia è nato a Racconigi nel 1948, città dove vive e lavora. Si è laureato in scienze politiche nel 1978 e ha iniziato a esporre i propri lavori nel 1966. La realtà che gli sta di fronte lo ha sempre affascinato tanto da farla diventare la fonte di ispirazione del proprio linguaggio pittorico, sia quando la rappresenta negli aspetti più surreali, sia quando questa si presenta in forme più naturali con le linee del paesaggio, degli animali, degli ortaggi o ancora della anatomia umana. Ha seguito corsi di nudo con Giacomo Soffiantino e ha frequentato dapprima lo studio di Nino Pirlato dal 1982 e quindi quello di Ottavio Mazzonis dal 1992, fino a diventare buon amico di questi due pittori ormai scomparsi. Nonostante la diversità dei temi affrontati nella sua pittura, il dialogo e ilo confronto con i due “maestri” sono stati la sua vera scuola. Allasia crede nella pittura come mezzo per diffondere il concetto unitario del bello e del buono, intesi come valori sempre attuali ed efficaci, ma che sembrano invece scomparire in una sempre più vasta gamma di attività umane. L’artista crede che attraverso la pittura le persone possano interrogarsi e capire chi sono. Ha esposto in numerose gallerie pubbliche e private e in mostre personali e collettive, pur non avendo mai inteso questa attività come un vero e proprio lavoro, che invece ha svolto come insegnante di scuola media fino al 2000.

“Nella produzione pittorica di Rodolfo Allasia  – scrive Poalo Levi – esiste qualcosa di professionalmente archetipico che ci lega alle nostre origini, intese come legame con la terra e con la natura. L’artista piemontese libera la natura di ogni elemento decorativo superfluo. Guarda alla vecchiaia senza idillio, ma con occhio sincero e disincantato, e raffigura un cespo di insalata e le mucche all’abbeveraggio con la stessa intensità pittorica con cui dipinge un nudo di donna di schiena. Rodolfo Allasia è uno dei pochi artigiani del colore che hanno resistito alla bufera della sperimentazione artistica, all’invasione di nuovi linguaggi e nuovi materiali che hanno ribaltato il gusto estetico, a favore  della semplice provocazione. Nelle sue opere si può godere della sapiente stesura del pigmento e di una grafia nitida che, indugiando sui particolari, ci offre un’immagine al tempo stesso lirica e intimamente autentica”.

“…Poi c’è una pace. Una cittadina piena di memorie, che confina coi campi. Lì, in una bella casa, con una bella compagna e figli che vanno e che vengono, tanti ricordi e tanti affetti, lì sta Rodolfo, piantato nel suo territorio. Lì lo trovate. Perché Rodolfo – come diceva il suo amico e maestro, il grande e severo Ottavio Mazzonis – è una persona seria. E, ogni tanto, certo, pensa anche alle sue cose agricole. Perché è proprio delle menti aperte e degli spiriti liberi il non prendersi mai troppo sul serio. Rodolfo lo sa, al punto che – come ebbe a dirmi un giorno Lorenzo Griotti – qualche volta sembra quasi vergognarsi di essere così bravo. Di sapere davvero cos’è la pittura”. Così lo descrive il critico Roberto Baravalle.

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