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Sabato 2 novembre 2024

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Una raccolta firme per salvare il plastico ferroviario del Cunifer

I soci del Circolo: “Il trasferimento equivarrebbe a decretarne la distruzione”

La Guida - Una raccolta firme per salvare il plastico ferroviario del Cunifer

Borgo San Dalmazzo – Sono già 160 le firme raccolte dagli appassionati del Circolo Cunifer, nel giro di pochi giorni, a difesa del grande plastico ferroviario realizzato a partire dal 2006 in alcuni locali della stazione.

L’amministrazione comunale ha comunicato che l’installazione dovrà traslocare, perché l’edificio della stazione (concesso in comodato al Comune dalle Ferrovie) sarà oggetto di un intervento di riqualificazione complessiva grazie ai fondi europei arrivati dal Progetto Alcotra. Nella stazione troveranno posto l’Ufficio Turistico (oggi alla Bertello) e un museo multimediale.

Il Circolo Cunifer occupa alcuni locali al piano terra, concessi dal Comune con un subcomodato, scaduto il 1° ottobre 2017. “Già nell’aprile del 2017, cioè con sei mesi di anticipo, abbiamo fatto istanza per il rinnovo della concessione – spiegano i soci del Cunifer – ma non abbiamo mai ricevuto risposta scritta, solo assicurazioni a voce”.

“Ci è stato proposto di spostarci in un piccolo fabbricato accanto alla chiesa di Sant’Anna – continuano -, ma la soluzione è impraticabile. Il locale è troppo piccolo, in precarie condizioni, senza riscaldamento. Ma soprattutto non si tiene conto che spostare il plastico significherebbe distruggerlo, dato che è stato costruito su misura, con pezzi assemblati sul posto”.

I soci del Cunifer hanno espresso la disponibilità a lasciare libera la cosiddetta “Sala Reale”, che attualmente ospita un museo con cimeli, divise, documenti legati al traffico ferroviario. “Inoltre alcuni locali della stazione sono attualmente inutilizzati – aggiungono dal Cunifer -, perché non pensare al loro recupero per fare spazio all’Ufficio Turistico? In questo modo si eviterebbe la distruzione del plastico ferroviario”.

Il plastico, realizzato a partire dal 2006, occupa l’atrio della stazione (ex biglietteria) e quello che era l’ufficio del capostazione. Riproduce due linee, con oltre 300 metri di binari, di cui una liberamente ispirata alla Cuneo-Nizza. L’impianto, un’eccellenza del fermodellismo, è realizzato su più livelli con mare, montagne, viadotti, gallerie. Ogni anno è visitato da centinaia di curiosi e appassionati. Anche stamattina (martedì 20 dicembre) la sala era affollata per la presenza degli ospiti del Centro diurno per disabili “Ou Bourc” e dei soci del Cai, per i quali è stata organizzata un’apertura straordinaria.

La posizione dell’amministrazione comunale è stata ribadita nei giorni scorsi dalla sindaca Roberta Robbione: “L’Amministrazione ha sin da subito cercato di evitare lo spostamento del modellino, ma il progetto con fondi comunitari per circa 500mila euro richiede una riqualificazione di tutte le parti oggetto del comodato con la ferrovia.

È evidente che un investimento di risorse pubbliche sulla stazione con questa valenza strategica va condotto dando priorità alla comunità intera”.

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