Cuneo – Si chiama “Progetto Vineyard: esperire e narrare cura, temporalità e trasformazione attraverso la pratica della viticoltura” ed è un progetto pilota per giovani fragili del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl CN1, premiato a Copenhagen al Congresso Internazionale sulla Salute Mentale dei Giovani.
Ideato da Andrea Barbieri, psichiatra e responsabile dei Centri Diurni di Cuneo e Dronero e da Eleonora Rossero, dottore di ricerca in Sociologia, ricercatrice presso Eclectica+, promosso dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl CN1, il progetto usa la vigna come possibile paesaggio terapeutico per coloro che presentano diverse forme di vulnerabilità, bassa autostima, sentimenti di inutilità e mancanza di motivazione o di orientamento al futuro.
“Si tratta di un progetto pilota – spiega il dottor Barbieri – che coinvolge adolescenti e giovani adulti che manifestano differenti forme di disagio mentale, nelle pratiche locali di cura della vigna e raccolta manuale dell’uva. Le dimensioni della cura, della temporalità e della trasformazione sono le pietre miliari su cui poggia il progetto. Esse si mostrano con particolare eloquenza nelle pratiche che interessano la vigna, sia relativamente alla viticoltura – che è cura dell’ambiente vitivinicolo e del suo ciclico mutamento – e sia rispetto alla vinificazione – che è processo, attesa e trasformazione”.
L’iniziativa prevede la collaborazione di una pluralità di soggetti, fra i quali: Ceretto Aziende Vitivinicole (fase 1 e 4), gli istituti scolastici Liceo Artistico “Pinot Gallizio” e Liceo Classico “Govone” a curvatura biomedica (fase 3), Eclectica+ Ricerca e Formazione (fase 2 e attività di ricerca e monitoraggio del progetto), Società Cooperativa Sociale Proposta 80 (a supporto della fase 1 insieme agli operatori dell’ASL CN1).