Cuneo – “La Cura nello Sguardo” è un sodalizio nato con lo scopo di attuare progetti concreti in tema di cure palliative sul territorio dell’Asl CN1 ed è stata presentata in Provincia. I numeri dei ricoveri in Hospice sono di nuovo in crescita (109 a fine novembre 2022) dopo la pandemia e anche gli accessi domiciliari (670, rispetto ai 456 del 2019) come sottolinea Fabrizio Motta.
L’associazione ha già acquistato, con l’aiuto di diversi sponsor e di due fondazioni di origine bancaria, (CRSaluzzo e CRSavigliano) due auto per l’attività di cure domiciliari. Inoltre è stata allestita una panchina gigante sulla collina di Busca, con lo “sguardo” rivolto all’Hospice. Si pensa a una foresteria per venire incontro a parenti di pazienti ricoverati con maggiori difficoltà economiche, alla pubblicazione di un manuale non convenzionale di cure palliative di supporto al lutto infantile, con un corso che inizierà la seconda settimana di gennaio, alle orchidee (piante che testimoniano dolcezza e tenacia), a una biblioteca scientifica, alla formazione per assistenti domiciliari e operatori, all’acquisto di un ecografo utile per effettuare l’accesso venoso a domicilio. E poi un progetto di estetica (“Bellissima”) e l’orto in Hospice. Intanto il 20 dicembre ci sarà un concerto natalizio in Hospice con i bambini della scuola Primaria di Busca.
Di accompagnamento della persona nella cura e di necessità di affrontare il tema del fine vita ha palato il vice presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Cuneo, Claudio Blengini. Mentre il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cuneo Remo Galaverna ha richiamato l’impegno ad “assistere la persona senza etichette”, della necessità di potenziare l’attività domiciliare e di essere efficaci nel prendersi cura anche di chi sta intorno al malato.
Il presidente dell’associazione Fabrizio Giai e i vari soci fondatori hanno sottolineato le ragioni della nascita del sodalizio, ricordando il nutrito programma di progetti in cantiere: lo hanno fatto il vice presidente Fabrizio Motta, Ilaria Bini, Emanuela Pignata e Marta Astesano.
“Anche Manuela aveva la cura nello sguardo”, raccontano. Manuela era la moglie del presidente Giai, coordinatrice dell’Oncologia di Saluzzo, deceduta poco più di un anno fa. “In questi casi – racconta Giai – cambiano tutte le prospettive, rispetto a se stessi, al rapporto con i figli, al lavoro. Questa associazione serve anche a ricordare persone che non sono più con noi, a renderle vive e presenti.”
Essenziale la multidisciplinarietà degli interventi, la presa in carico precoce del paziente, l’intervento proattivo rispetto alla malattia, il gruppo di mutuo auto aiuto per i familiari.