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Domenica 22 dicembre 2024

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Il pittore della neve e un modo di vivere autentico

Carlo Pirotti scomparso sette anni fa è considerato uno dei maestri della neve

La Guida - Il pittore della neve e un modo di vivere autentico

Torinese di nascita, Carlo Pirotti è stato un cuneese d’adozione. Scomparso dopo una lunga malattia nell’agosto del 2015 a 77 anni Pirotti era molto legato a Madonna dell’Olmo dove aveva preso casa e studio.
Inizia come apprendista litografo. L’incontro, negli anni Cinquanta, con Enrico Tovaglieri lo spinge ad approfondire il disegno, la pittura e il lavoro litografico. A partire dagli anni Sessanta inizia un lungo iter espositivo che lo conduce ad allestire personali e collettive in tutta Italia sino a fondare, negli anni Settanta, il gruppo artistico I Tre, con Alfredo Ciocca e Dino Pasquero, un sodalizio che durerà svariati anni con esposizioni anche in diversi paesi europei. Forte, ormai, di una fama consolidata decide di ritirarsi a Madonna dell’Olmo dove allestisce periodiche rassegne di paesaggi, vedute marine, nature morte e tagli di montagna, soprattutto con la neve, sempre più legati alla tradizione subalpina e fedeli a un modo di vivere autenticamente interpretato.
“Scarsamente incline, per natura – dice Giorgio Barberis – a qualsiasi richiamo di ogni moda pittorica, libero da vincoli di polemica strettamente teorica o pseudointellettuale, Carlo Pirotti continua da parecchi anni a camminare per la sua via con sincerità e coscienza. Ma ciò non significa essere monotoni o monocordi; anzi tutti i soggetti delle sue tele e la varietà delle stesse dimostrano una grande abilità nel non ripetersi perchè la maestria che emerge nel ritrarre aspetti bucolici, calde marine, movimentati mercatini o rutilanti nevi è dovuta alla grande abilità nell’ adoperare i colori, nell’analizzare il soggetto e nel realizzarsi in uno studio del tutto seriamente impostato. Così l’autore crea tutte le proprie opere spinto da grande fede nella vita. È un artista veramente onesto. È per il figurativo, perchè pensa che solo ciò che si vede  può dare un senso di evasione alla tormentata e caotica vita odierna…. Naturalmente la sua terra, la sua casa, sono la vita; ma vita sono anche le campiture che riportano ad ogni parte del suo” mondo”, per cui appare come pittore foriero di grandi messaggi quali l’amore, la pace e la fratellanza sempre tradotti, peraltro, con grande allegria”
Tra le sue opere ovviamente non mancano le famose “Nature morte”, le composizioni floreali, le splendide nevi di cui è grande interprete, i ritratti dedicati ai caratteristici personaggi di volta in volta incontrati, i delicati tramonti ed i dolci “albeggiare” osservati nei vari raduni cui ha sempre partecipato, trasposti con grande maestria e sentimento.
“Visita il territorio piemontese nelle diverse stagioni dell’anno – scrive Antonio Dogliani – soffermandosi sugli scorsi che più lo emozionano nella giusta angolazione e nel tempo migliore della luninosità: placidi paesaggi verdeggianti con brume di casolari avvolti nel silenzio, cieli di candore invernale prossimi alla neve che fioccherà fitta sulle baite, sui prati e sulle sponde dei torrenti divenendo una sinfonia luminosa”.
Dipingere per Pirotti è un riflettere sulla propria professione, passione che il corso degli anni non ha affievolito, è sempre tangibile nella perfezione del disegno e delle delicate scale tonali.
Uomo dal carattere gioioso e simpatico, capace di profonde amicizie, entrando nel suo studio d’arte in via Valle Po 10 a Madonna dell’Olmo, si aveva la percezione di gustare i profumi e i colori del Piemonte: per i soggetti delle sue tele e per il modo con cui accoglieva e conversava chi passava per salutarlo o per vedere i suoi quadri. Anche il mare, che non mancava nelle sue opere, era visto con gli occhi del piemontese che osserva un ambiente a lui non familiare con una certa nostalgia per un desiderio di temperature più miti e un sole più abbondante, ma anche con la serenità di chi era contento di abitare nelle terre natie così generose nell’offerta del buon vino e di colori che nell’autunno e nell’inverno offrono il miglior ventaglio.Nei suoi paesaggi scorgevi sempre la presenza dell’uomo, anche se non dipinto. Certi cascinali erano soli, ma non abbandonati, non estranei alla quotidianità del vivere. Nella pittura di Pirotti non c’era posto per la desolazione. In un’intervista a La Guida nel 2011 ricordava come uno dei momenti più belli della sua vita i “raduni pittorici”, dove per una decina di giorni si ritrovavano in una città paesaggisti provenienti da varie regioni d’Italia. “La pittura mi fa vivere, mi ha dato tante soddisfazioni – concludeva Carlo – e oggi dipingo ciò che mi sento di fare, in tutta libertà. Il complimento più bello che ho ricevuto è stato quello di chi mi ha detto che con il tempo, con gli anni dipingo sempre meglio. Come il buon vino, che più invecchia e più è buono”.
I suoi lavori riscuotono un grande successo e l’apprezzamento critico che lo ha portato ad essere presente in molte collezioni pubbliche e private in Italia (in provincia, ma anche Roma, Bari, Sicilia), e all’estero tra cui Francia, Belgio e Svizzera. Molte sue opere figurano in collezioni private in Italia e all’estero.

Come ogni anno i figli aprono una mostra dal titolo “Carlo Pirotti – Opere” nel suo studio di via valle Po 10 a Madonna dell’Olmo fino al 24 dicembre, aperto il venerdì, il sabato e la domenica dalle 17 alle 20.

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