Cuneo – Quella di Valter Lannutti e del trasporto in tutta Europa è una storia che dura da quasi 50 anni. A Cuneo l’azienda Lannutti opera dal 1963.
Lo ha ricordato lo stesso Lannutti venerdì alla presentazione del primo camion completamente elettrico a emissioni zero che entra in funzione tra l’AGC di Tetto Garetto e i capannoni logistici di stoccaggio di Lannutti a Madonna dell’Olmo. Siglato Volvo Trucks, leader in Europa nella produzione di veicoli pesanti per il trasporto merci, il camion di Lannutti sarà impiegato per movimentare il vetro in uscita dallo stabilimento cuneese di AGC, leader europeo nella produzione di vetro piano.
“Era nel 1974 quando ho attraversato quel cancello con un camion verde del 1970 parcheggiato lì fuori – ha detto – e ora siamo qui a fare un altro pezzo di storia. Quest’innovativo progetto di smart logistics viene dapprima realizzato a Cuneo con l’ambizione di estenderlo in modo progressivo anche ad altre realtà. Con i nuovi mezzi si può andare molto avanti senza fretta e senza ideologie e preconcetti. Per ora per le distanze tra 300 e 500 km con l’elettrico sono un bel obiettivo fra quatto o cinque anni si potranno fare ancora tanti chilometri in più avere infrastruttura e tecnologia per fare lunghe distanze. Abbiamo fatto un investimento importante, costa quattro volte un camion normale”.
Lannutti è un’azienda che da Cuneo si è ormai espansa in otto paesi dell’Europa con sedici sedi e 2.000 addetti, di cui 500 a Cuneo. Nella flotta Lannutti entra quindi un Volvo FM Electric, primo di un accordo che prevede la fornitura di un totale di venti veicoli completamente elettrici. Il veicolo sviluppa una potenza di 540KW (660cv) ed è in grado di effettuare con una singola ricarica un percorso di 300 chilometri.
“La parola chiave – dice il presidente Valter Lannutti – è insieme, al territorio, alle altre imprese del territorio come Agc, e a una grande azienda mondiale come Volvo, ma anche buon senso di adoperare le cose quando si possono adoperare nel senso del rispetto dell’economia, dei posti di lavoro e della gente che lavora. La gente deve rendersi conto che l’ecologia costa e bisogna avere il coraggio di pagarla e di distribuirla nel modo corretto”.