Boves – Completamente ubriaco e al culmine di una crisi di nervi, aveva spaccato con un pugno il vetro della porta di casa della suocera che abitava vicino alla casa dove lui viveva con la compagna e due figli. Spaventata, la donna aveva chiamato i Carabinieri che erano intervenuti con una pattuglia da Borgo San Dalmazzo. Era la sera dell’11 novembre 2020 e quando arrivarono nella strada buia e isolata i Carabinieri videro avvicinarsi con fare minaccioso un uomo molto alto e robusto a torso nudo che li insultò e li minacciò: “Scendete e prendetemi a schiaffi, facciamo subito a botte così posso ammazzarvi, vi taglio la gola”. L’uomo in questione, M. S., rinviato a giudizio per resistenza a pubblico ufficiale, aveva bevuto un’intera bottiglia di whisky; militari ed equipe del 118 impiegarono molto tempo a calmarlo prima di poterlo medicare e ottenere i documenti per l’identificazione. “Quando arrivò l’ambulanza fu molto aggressivo anche con i sanitari – ha riferito in aula il maresciallo che era intervenuto -, all’infermiera che voleva medicarlo disse di non avvicinarsi perché avrebbe ammazzato pure lei. Sinceramente ero un po’ intimorito perché continuava ad avanzare verso di me fino a venirmi a un palmo dal naso e urlava. Era più alto di me, ho temuto che mi desse una testata in fronte”. Quando l’effetto della sbornia cominciò a placarsi e l’uomo iniziò a rientrare in sé fu possibile ottenere i documenti e curarlo: “Ci chiese scusa ed era pentito per i toni e le parole che aveva pronunciato – ha raccontato uno dei Carabinieri intervenuti – e ci ha consegnato spontaneamente i documenti”. L’udienza è stata rinviata al 19 dicembre per sentire l’imputato desideroso di ripetere anche davanti al giudice le sue scuse per quella scenata che ha impegnato per non poco tempo Carabinieri e sanitari.