Era il 2 febbraio 2017 quando venne firmato quel “Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica italiana”. Un Memorandum che, al di là di un lungo e impegnativo titolo, affidava ad un Governo libico “di riconciliazione nazionale”, impegnato in una guerra civile, non riconosciuto da una parte del Paese e in preda a violenze tribali, il compito
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