Il disastroso dopoguerra del 1919 (600mila morti nelle trincee, pesante crisi economica, disoccupazione, epidemia “spagnola”…) provocherà gravissime tensioni sociali in tutta Italia: a un anno di distanza dall’armistizio, nel novembre 1919, le elezioni politiche vedono una forte crescita del partito socialista (nella provincia di Cuneo da zero a 4 deputati, altrettanti per il neonato Partito Popolare di d. Sturzo e De Gasperi), mentre precipitano in basso i liberali-giolittiani (da otto deputati a tre).
La paura del “pericolo rosso” (causata dalle grandi agitazioni sindacali e gli scioperi continui nelle fabbriche) favorisce
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