Cuneo – Un’iniezione di liquidità immediata già a partire dal prossimo mese per riuscire a pagare le bollette della luce e del gas. Incremento dei posti in convenzione, che oggi sono solo la metà circa di quelli totali disponibili. Facilitazioni e sgravi fiscali per l’efficientamento energetico specifici per le case di riposo. Maggiori riaperture, che interessino anche i centri diurni, con criteri e protocolli univoci, senza più la discrezionalità e la responsabilità accollata ai Direttori sanitari.
Sono queste le richieste che l’Associazione provinciale cuneese case di riposo pubbliche e private avanza agli enti competenti per far fronte al difficile frangente economico attuale. Il sodalizio, che riunisce una settantina di strutture, circa la metà di quelle presenti su suolo provinciale, nei prossimi giorni chiederà di incontrare i soggetti preposti ad intervenire (Regione, Provincia, Prefettura…) e fondazioni bancarie per far presente la complessa situazione in cui versano le Rsa.
“Le case di riposo – dichiara il presidente dell’Associazione Silvio Invernelli – non possono restare chiuse un giorno a settimana o non accendere il riscaldamento per contrastare il caro bollette: se le istituzioni non intervengono in tempi rapidi si troveranno a non riuscire più a pagare le bollette della luce e del gas”.
I rincari energetici, precisa l’Associazione, hanno determinato un aumento delle utenze di oltre il 150% e ad essere penalizzate maggiormente saranno le residenze di montagna, dove le temperature sono più rigide per periodi di tempo più prolungati.