La meschinità, la vendetta, l’odio, la crudeltà nell’infliggere dolore, tutto quello che di negativo può essere presente nell’essere umano è messo in mostra senza censura. E ancora di più mascherato dall’ipocrisia borghese della buona famiglia.
Simenon ancora una volta mette a nudo l’animo umano e lo fa senza troppi fronzoli mettondoci di fronte al personaggio e facendolo in modo chiaro ma allo stesso tempo tenendoci sospesi come solo un maestro della scrittura sa fare, con una storia che non fa nemmeno immaginare quale possa essere il finale.
Le sorelle Lacroix vivono in una grande casa e sono una famiglia ammirata e rispettata poiché la loro apparentemente è una vita perfetta. Poldine è sposata con uomo malato che vive in Svizzera e ha una figlia di nome Sophie. Mathilde è sposata con Emmauel, pittore introverso e per molti versi assente con la mania di dipingere solo i tetti grigi di Parigi e vive perennemente all’ultimo piano della loro casa in quello che lui chiama l’atelier. Mathilde ha due figli: Jacques, un futuro notaio e Geneviève una delicata e religiosa ragazza di diciassette anni. Benestanti e senza problemi potrebbero davvero sembrare una famiglia modello da fare invidia a chiunque e invece al di fuori dell’etichetta e del mondo esterno, la famiglia si rivela per quello che è realmente: Poldine è una donna fredda senza scrupoli che non conosce umanità e che decide del destino di tutti gli abitanti della casa; Mathilde è divorata dal rancore che riversa su tutto e tutti ed è incapace di amare; Emmanuel è un uomo triste che vive di sensi di colpa ed è depositario del segreto che lega in modo malefico le due sorelle. E l’odio tra le due sorelle Lacroix porta a distruggere tutto in nome di un astio che le consuma.
Ancora una volta un Simenon da non perdere, ma questa volta senza speranze.
Le sorelle Lacroix
di Georges Simenon
Adeplhi
18 euro