Borgo San Dalmazzo – Curiosità e un po’ di meraviglia, questa mattina (sabato 15 ottobre) per il passaggio, nelle vie di Borgo San Dalmazzo, di una mandria di oltre 200 mucche, di ritorno dall’alpeggio.
Un rituale che si ripete ogni autunno e che non manca di attirare l’attenzione di grandi e piccini, con il suono dei campanacci che diffonde nell’aria un tocco di allegria.
A guidare la colorata carovana c’era Luigi Landra. Con lui il papà Giuseppe “Gepu”, classe 1945, il fratello Armando e i loro figli: Cristian, Nicole e Alessia (figli di Luigi), Massimo e Monica (figli di Armando). Tre generazioni, accomunate dalla stessa passione per la terra e l’allevamento. A dare manforte amici e parenti, in tutto una ventina di persone.
“Siamo partiti ieri dall’Alpe Freida, sopra Roaschia – racconta Luigi Landra – dove dal 1997, ogni estate, portiamo le bestie all’alpeggio. Abbiamo trascorso la notte alla cava sotto Roaschia e oggi completiamo il trasferimento, fino alla cascina di via Candela. Quest’anno il Comune di Roaschia ci ha dato in concessione anche il caseificio, dove abbiamo potuto produrre formaggi di buona qualità, nostrale e tomini freschi”. Un compito di cui si è occupato in particolare Cristian, studente del terzo anno all’Istituto Agrario, insieme all’amico Piero. Con lui, con le sorelle e i cugini, la terza generazione è ormai inserita stabilmente nell’azienda familiare.
In alpeggio, oltre alle 200 mucche, c’erano anche una settantina tra pecore e capre, in questi giorni scese a Roccavione. Ad accudirle all’Alpe erano in 3 o 4. Per due mesi, gli animali resteranno al pascolo nella campagna tra Borgo e Cuneo, poi – nei mesi più freddi dell’inverno – saranno ritirate nelle stalle.
“Quest’anno c’è stato il problema della siccità – continua Luigi –, la sorgente aveva una portata ridotta, ma abbiamo fatto fronte alle necessità con riserve e accumuli. Ne ha patito un po’ la qualità dell’erba, più secca del solito, e i temporali di agosto hanno rimediato solo in parte. Ma nel complesso è andato tutto bene, è stata un’annata soddisfacente”.
Ad accogliere i malgari, nei prati di fronte al camposanto, stamattina c’era anche la sindaca Roberta Robbione, con gli assessori Fabio Armando e Armando Boaglio. “Credo sia importante dare un riconoscimento a questa attività – dice Robbione -, tanto più che a Borgo sono ormai poche le realtà legate all’agricoltura e all’allevamento. Un lavoro faticoso e impegnativo. Una tradizione che si tramanda di generazione in generazione e che dobbiamo proteggere. Li ho ringraziati per quello che stanno facendo”.