Boves – “Il bene comune è uno solo ed è per tutti. Se voglio il mio bene, non posso non collaborare per il bene comune”. A pronunciare queste parole è stato il Cardinale Matteo Maria Zuppi, ospite a Boves nell’ambito delle celebrazioni per la beatificazione di don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo. Introdotto dal saluto del Vescovo di Cuneo e Fossano Monsignor Piero Delbosco, il Presidente della Cei ha incentrato il suo intervento sui rischi derivanti dall’individualismo del “prima io”. Molti i riferimenti alla “Fratelli tutti”, enciclica di Papa Francesco, definita dallo stesso Pontefice come “Enciclica Sociale”. Un testo che vuole provare a dare indicazioni sul come realizzare un mondo più giusto e fraterno attraverso le relazioni quotidiane e l’impegno sociale e nelle istituzioni. “Non c’è “io” senza il prossimo – ha proseguito Zuppi – e nemmeno Dio senza il prossimo. Ecco che allora diventa necessario ristabilire un rapporto sano e corretto con gli altri anche per trovare se stessi. Se al centro di tutto collochiamo esclusivamente l’”io”, siamo soli. La pandemia ci ha aiutato a capire che siamo legati gli uni agli altri. Non possiamo stare bene senza il bene degli altri. Trovare il bene comune vuol dire mettere davanti a tutto il “prima noi”. Il “noi” è l’altro, chiunque esso sia in quanto persona. Senza il bene comune, c’è il male comune. Lo dimostrano le guerre”. Da qui il riferimento all’articolo 11 della Costituzione (il ripudio della guerra) e la preghiera affinché si possano risolvere tutti i conflitti. “Il perdono – ha concluso Zuppi citando don Giuseppe, don Mario e Antonio Vassallo – è lavorare per il bene comune, vincere i pregiudizi ed essere più forti e resistenti dell’odio. Dobbiamo continuare con determinazione a cercare il perdono. Un impegno che riguarda tutti. Solo insieme si cresce”.