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Domenica 22 dicembre 2024

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Fiscalità agevolata per chi vive e lavora in montagna

Presentata in Consiglio Regionale una proposta che prevede incentivi e riduzione dei contributi per le aree marginali

La Guida - Fiscalità agevolata per chi vive e lavora in montagna

Torino – Ripensare la fiscalità per chi vive e lavora in montagna, per favorire il ripopolamento e la cura dello stesso territorio montano. La proposta è arrivata dal Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte. “Parlare di fiscalità nelle zone montane è un argomento obbligato, perché chi lavora e fa impresa in montagna, ha difficoltà enormi e spese più alte rispetto a chi lo fa in città e in pianura – spiega il consigliere regionale -. Tra carenza di infrastrutture, spese maggiori per il carburante e un clima più rigido, chi vive la montagna deve fare anche i conti con una rete internet inadeguata e difficoltà ad approvvigionare materie prime o a trovare del personale”. L’obiettivo è avviare una serie di disposizioni tributarie che possano fornire incentivi a particolari aree geografiche, settori sociali o settori di sviluppo di impresa. Ma come? A delineare le opzioni è lo stesso capogruppo di Fdi: “Il Piemonte non può intervenire in maniera fissa e stabile sui tributi, ma solo con piccole misure temporanee; abbiamo una fiscalità e sovranità limitata. Per avere una fiscalità agevolata serve una riforma del federalismo fiscale, che consenta alle Regioni una maggior autonomia su aliquote e tributi, come già accade nelle Regioni a statuto speciale”.
Tra le proposte: ampliare le Zes (le zone economiche speciali per le aree portuali del sud) ance ai territori di montagna con alta marginalità e rischio di disoccupazione elevata, la riduzione al 50% dell’Irpef, il taglio del 50% sull’Ires, riduzioni dei contributi locali e regionali e la creazione di un fondo di fiscalità agevolata per le regioni montane marginali.
“Lo spopolamento fa sia che ci siano sempre meno imprese in montagna. Il problema è anche di chi vive in pianura: si rischia una manutenzione minore del territorio montano, un maggior rischio idrogeologico e alluvionale, l’abbandono e la minor cura dei borghi che perdono attrattività. L’unica via d’uscita è affrontare il tema della fiscalità agevolata” conclude Bongioanni.

 

 

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