È del XVIII secolo questo libretto, qui in stampa anastatica, che guida nella cucina della tradizione piemontese “secondo il nuovo gusto”. La novità è la cucina francese che il quel periodo era riferimento per le corti europee. I maestri parigini avevano favorito una riduzione degli ingredienti, specie delle spezie, a favore di cibi più leggeri anche nelle dosi. Il saggio pubblicato nel 1771 recepisce queste linee e reinterpreta le ricette piemontesi, mentre adatta alcuni piatti d’oltralpe agli ingredienti disponibili in regione. Oggi, al di là della legittima curiosità culinaria, è documento storico sui piatti delle corti.
La cucineria piemontese
a cura di Beltramo Antonio Re
Marcovalerio
10 euro