Cuneo – Niente trasmissione in streaming della commissione di domani, mercoledì 12 ottobre, sul progetto definitivo su piazza Europa. La risposta del Comune di Cuneo alla richiesta aavanzata dall’associazione “Di piazza in piazza” che da sempre si batte per il mantenimento di piazza Europa così come è, è negativa.
L’associazione aveva scritto una lettera ai consiglieri comunali perché chiedessero la trasmissione in streaming della commissione dove verrà presentato il progetto definitivo su piazza Europa “che- scrive Armanda Bellazzini – attendiamo da più di un anno con la speranza che, alla luce della nuova situazione socio- economica- ambientale in cui tutti siamo coinvolti, quel progetto possa essere riconsiderato profondamente”.
Alla lettera inviata ai consiglieri, che riportiamo in fondo all’articolo, l’associazione aveva avuto il sostegno dei tre consiglieri di Cuneo per i beni comuni, Nello Fierro, Luciana Toselli e Ugo Sturlese, degli Indipendenti Giancarlo Boselli e Paolo Armellini e del consigliere di Cuneo Mia Claudio Bongiovanni.
“Ieri sera .- scrive la Bellazini – abbiamo contattato il consigliere Claudio Bongiovanni che sapevamo in contatto con il presidente del consiglio Vernetti e la presidente della commissione Deninotti sul tema dello streaming. Il consigliere ci ha comunicato che la commissione non sarà trasmessa perché il farlo avrebbe avuto dei costi e perché avrebbe creato un precedente per le altre commissioni. Vogliamo solo chiedere pubblicamente alla sindaca Manassero se è questa la partecipazione dei cittadini che aveva dichiarato come elemento fondante della sua amministrazione nel momento del suo giuramento”.
Ecco il testo della lettera
Gentili consiglieri,
scriviamo a voi, quali rappresentanti eletti della cittadinanza, per manifestare tutta la nostra preoccupazione circa l’argomento del parcheggio sotterraneo in piazza Europa.
Da tempo ci opponiamo a questo progetto per una serie di motivazioni che attengono non alla rigenerazione della piazza, ma al suo stravolgimento senza nessun rispetto della sua identità
Ci opponiamo al sacrificio di 10 alberi nella zona fra le più inquinate della città, al consumo di suolo che si compirebbe, al possibile rischio a cui si sottoporrebbero i palazzi circostanti, al disagio di anni che subirebbero i cittadini e gli esercizi commerciali della zona
Ci opponiamo per l’insensata, crescente ed imprevedibile entità del costo finale dell’opera e del conseguente onere che verrebbe a gravare sul bilancio comunale e, di conseguenza, sulle nostre tasche.
Ma ci opponiamo soprattutto per una considerazione ben più sostanziale: per quale motivo e a vantaggio di chi noi dovremmo sobbarcarci tali oneri e disagi, per di più in un momento storico in cui siamo già chiamati ad altri sacrifici e per ragioni ben più gravi?
Tutto si potrebbe sopportare ed ammettere se tale opera fosse di urgente necessità e se ne beneficiasse una grande fetta della popolazione, cosa che evidentemente non è. In realtà tutta l’operazione andrebbe a vantaggio dei pochi che potrebbero acquistare i futuri box a prezzi molto concorrenziali rispetto a quelli già disponibili in zona, che ad oggi rimangono in molti casi invenduti.
Vorremmo che ci fosse spiegata la ragione per cui il Comune dovrebbe impegnarsi come un operatore immobiliare in questa distorsione del mercato, per di più con i soldi dei cittadini, senza che gli stessi possano essere adeguatamente informati, coinvolti, ascoltati e convinti anche sulla congruenza dell’opera ai fini del miglioramento della mobilità cittadina.
Dobbiamo invece constatare con allarme che in tutt’altra direzione si sta manifestando , fin dalle prime sedute del nuovo Consiglio Comunale, l’approccio alla vicenda piazza Europa: parliamo del tentativo di restringere la discussione sull’argomento sottraendola al Consiglio Comuale per rinviarla alla più ristretta commissione competente.
Inoltre scopriamo che la trasmissione in streaming delle sedute delle Commissioni consiliari viene inopinatamente soppressa con la sconcertante motivazione che superata l’emergenza Covid, non è più necessaria. Detto in parole povere: “cittadini se la cosa vi interessa, dovete venire in aula… e se non vi è possibile non è compito nostro favorire la vostra partecipazione”
In breve tempo sono così cadute le nostre speranze di un dibattito largo e pubblico che ci pareva avesse promesso la Sindaca nel momento dell’insediamento, ma anche quelle che ci facevano sperare in una vostra presa di posizione difronte ad un così chiaro tentativo di mettere in un angolo cittadini ed una gran parte di voi.
Ci rivolgiamo a voi chiedendovi di difendere il vostro ruolo di rappresentanti di tutti i cittadini e di non permettere che siano ridotti gli spazi per il dibattito pubblico da parte di chi dimostra di temerlo nascondendosi dietro il comodo paravento di norme e regolamenti che dovrebbero invece favorirlo.
Per l’associazione”Di piazza in piazza” Armanda Bellazzini