Fornì dati di un ex dipendente per multa e punti patente, a processo
Un pedaggio autostradale e la sanzione: titolare di un'impresa edile deve rispondere dell'accusa di false attestazioni
di Camilla Pallavicino -
Martedì 11 ottobre 2022
Castelletto Stura – Quando gli arrivò a casa la multa relativa a un pedaggio non pagato all’uscita dall’autostrada, all’altezza di Castelletto Stura, avrebbe consegnato un modulo alla Polizia stradale con i dati di un’altra persona e per questo motivo P. C., titolare di una ditta edile, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di false attestazioni. In aula l’agente della Polizia stradale ha riferito dei fatti accaduti nel maggio 2017 e di come si era arrivati alla denuncia dell’uomo. “Dalla fotografia della targa eravamo risaliti all’intestatario a cui avevamo mandato il verbale di contestazione”, ha riferito l’agente in aula. Se però la persona destinataria della contravvenzione non era alla guida del veicolo in quel frangente, ha a disposizione un certo periodo di tempo per compilare un modulo con dati della persona che era effettivamente al volante del veicolo. È così che l’imputato per far ricadere la colpa su un altro, avrebbe compilato il foglio con i dati della patente di un suo vecchio impiegato che però all’epoca dei fatti lavorava già per un’altra ditta. Quando l’incolpevole signor T., cittadino di origine romena, si vide recapitare il provvedimento con la detrazione di due punti della patente, si recò alla Polizia a chiedere spiegazioni. Venne fuori che aveva lavorato per quella ditta per alcuni mesi nel 2016 e che i dati della patente romena che erano stati forniti non erano più validi da molto tempo, perché quella patente straniera era nel frattempo stata convertita in una patente italiana. Il processo proseguirà con gli ultimi testimoni di accusa e difesa prima della sentenza.