Pianfei – Era sceso a chiedere al proprietario dell’auto parcheggiata proprio davanti al condominio di abbassare il volume dello stereo, dato che già da un po’ la musica risuonava molto forte disturbando gli abitanti del palazzo, ma quando si avvicinò all’auto si trovò a fronteggiare una insolita scena: “C’era un uomo che stava rimettendo vicino ad un palo stradale e una donna che ballava poco più in là, fuori dall’auto che aveva i finestrini abbassati”, ha riferito in aula il testimone della scena e parte offesa nel processo a carico di F. F., volto noto alle cronache giudiziarie cuneesi, che per quella educata richiesta si prese quattro violenti ceffoni in faccia. “Per due volte ho chiesto alla donna di abbassare il volume e non mi ha neanche risposto – ha riferito al giudice il testimone -, la terza volta mi ha mandato a stendere e dato che insistevo mi ha detto di chiamare i Carabinieri”.
A quel punto l’uomo, che nel frattempo aveva finito di rimettere si avvicinò e senza dire niente tirò gli schiaffi al malcapitato che cadde a terra. Prima che la situazione si aggravasse la donna portò via il compagno e il ragazzo venne soccorso dal proprietario del bar vicino.
Dalle telecamere del locale emerse che l’aggressore era appena uscito proprio da quel bar e grazie ai fotogrammi estratti dalle registrazioni si è potuti risalire all’identità dell’imputato, per il quale l’accusa ha chiesto la condanna a otto mesi di reclusione per le lesioni e il disturbo della quiete pubblica. Una richiesta che non è stata contestata dalla difesa che ha ribadito, come già altre volte, la necessità di una perizia medica e di un periodo di cura per il proprio assistito il cui disagio è gravato dalla dipendenza alcolica. Il giudice, ascoltate le parti, ha condannato l’imputato a un anno per le lesioni e un mese di arresto per il disturbo della quiete pubblica.