Torino – Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, ha preparato in terza commissione una proposta di legge che intende valorizzare l’intera filiera del legno.
“In Piemonte – afferma – crescono ogni anno circa cinque milioni di metri cubi di legno, ma è appena uno quello che viene prelevato, lavorato e utilizzato nel territorio. Ed è proprio per valorizzare quella che è una risorsa preziosa tutta piemontese che ho presentato questa propoosta di legge. Si tratta di una filiera che conta centinaia di aziende specializzate, coinvolte nella lavorazione e anche nella trasformazione del legno. I nostri boscaioli sono quelli che vivono la prima fase della lavorazione. Poi tocca agli artigiani, che rappresentano la tradizione di lavorazione storica. E infine viene la parte industriale, quelle segherie che svolgono un ruolo fondamentale nelle esportazioni. L’obiettivo della proposta di legge è il coinvolgimento delle aziende che producono legno per la carpenteria, case e tetti, imballaggio, packacing, biomasse e recupero energetico. Quest’ultimo è un tema più che mai attuale, soprattutto a fronte del semestre invernale che ci aspetta, pieno di incognite e con un incremento dei costi”.
Alla proposta di legge sulla filiera del legno, Bongioanni ha voluto aggiungere una problematica che tocca tutto il territorio piemontese: quella legata ai corsi d’acqua: “Abbiamo previsto il recupero del legname presente negli alvei dei corsi d’acqua, quello divelto e depositato durante gli eventi alluvionali, ai fini produttivi o energetici”.
In sintesi, tre sono gli obiettivi della proposta di legge per la filiera del legno targata Bongioanni: rafforzare la capacità di lavorazione in loco del legname regionale, in modo da aumentare le capacità produttive della filiera; sostenere la lavorazione tipica e artigianale del legno, valorizzando quel patrimonio culturale enorme degli artigiani di qualità e aumentare la capacità di riuso e recupero del legname di scarto, per dare vita a un’economia circolare che potrebbe risultare fondamentale in un periodo in cui rendersi autosufficienti nell’ambito delle materie prime costituisce un enorme vantaggio.
Il Piemonte conta un prelievo di circa un milione di metri cubi di legno, pari a un quinto di quanto ne cresce. L’80% viene utilizzato a scopo energetico, il restante 20% a usi durevoli. Le imprese che operano nella produzione di tondame di legno da ardere sono 460, mentre nel settore della prima e seconda lavorazione le imprese salgono a 3.600, concentrate maggiormente nelle province di Cuneo e di Torino. “Dobbiamo far si che si utilizzi il legno piemontese, senza che le aziende siano obbligate ad andare in Austria o Germania a comprarlo: in questa fase le nostre aziende non possono sostenere questi costi, per le loro produzioni possono e devono usare il legno piemontese, che avrà un marchio di qualità” ha ribadito Bongioanni.