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Sabato 20 aprile 2024

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Cuneo ha un reparto unico in Regione di medicina d’urgenza

"L'obiettivo - dice Icardi - è arrivare a 1000 posto di terapia intensiva", per Cirio "solo Cuneo poteva attuare direttamente il Piano Arcuri"

La Guida - Cuneo ha un reparto unico in Regione di medicina d’urgenza

Cuneo – L’inaugurazione del nuovo reparto di terapia semintensiva è una giorno importante per tanti: prima di tutto per i cittadini pazienti che vedono un presidio sanitario di eccellenza in più nell’ospedale di Cuneo. Ma lo è anche per la direzione sanitaria che porta a termine un nuova risorsa, per il primario Giuseppe Lauria che dice “si corona un sogno atteso 22 anni”, per l’ospedale che diventa uno dei pochi ad avere un reparto davvero completo di intensiva, semi-intensiva, osservazione breve intensiva di 30 ore e pronto soccorso, e per la Regione che ha nuovi posti in più sul conto regionale senza esborsi perché a pagare è stato lo Stato con il Piano Arcuri.
E la quesitone è sottolineata anche dallo stesso governatore Alberto Cirio: “Solo Cuneo poteva riuscirci, con la sua caparbietà e la sua determinazione perché il Piano Arcuri non passa dalla Regione ma le aziende sanitarie se la sono vista direttamente con la struttura commissariale di Roma. Cuneo aggiunge anche questo record in un periodo difficile come il Covid che spero abbia svegliato la coscienza dei politici. Ci siamo resi conto di cosa hanno fatto i tagli alla sanità pubblica, e li abbiano fatti tutti quanti, anche il mio partito”.
“Dopo l’inaugurazione della Piastra Endoscopica e della nuova Terapia Intensiva avvenuta lo scorso mese di aprile – sottolinea il direttore generale del Santa Croce e Carle Elide Azzan – siamo riusciti a concludere questo terzo importante progetto edilizio. Un intervento che è anche una risposta alle criticità evidenziate nel corso della pandemia da Covid-19. La gestione della nuova struttura consentirà la necessaria  flessibilità di utilizzo attraverso appropriate modulazioni tra area Semintensiva, Intensiva e di Osservazione Breve Intensiva per rispondere alle diverse esigenze clinico-assistenziali dei pazienti in un ambito multispecialistico e multiprofessionale appropriato”.
“È un obiettivo che avevamo da tanto tempo – spiega il primario Giuseppe Lauria – che consolida le attività di reparto e amplia l’offerta ospedaliera che ha due obiettivi principali: la sicurezza del paziente e l’appropriatezza dei ricoveri. Questo ci permette un assetto organizzativo unico che qualifica e incrementa le potenzialità e la professionalità della medicina d’urgenza. È una scelta strategica importante per il Santa Croce, che è anche ospedale di insegnamento, un reparto che diventa attrattivo e completo come pochi ce ne sono in Piemonte. È un luogo per formare nuovi specialisti e formarli in modo completo”.
Alessandro Spedale, assessore al Comune di Cuneo sottolinea l’importanza di rispondere a una “richiesta di domanda di cura dei cittadini, ma anche di curare il presente in questo ospedale oggi solo così si può programmare il nuovo. La medicina d’urgenza è un’eccellenza nell’eccellenza”. Il consigliere provinciale Vincenzo Pellegrino pone l’attenzione invece sulla necessità che la politica intervenga sul numero chiuso alle università e sulla formazione.
E gli fa eco in chiusura anche l’assessore regionale alla sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi: “Abbiamo ampliato le borse studio da 352 a 1050 ma abbiamo bisogno del Parlamento perché tolga questi numeri chiusi e test di ingresso che sono discutibili. Oggi però è una bellissima giornata perché implementiamo i posti letto di terapia intensiva e semi intensiva  su cui la sanità regionale ha compiuto uno sforzo gigantesco. Nella prima fase della pandemia ha triplicato le disponibilità, passando da 327 a 614 posti di terapia intensiva immediatamente attivabili. Ha aggiunto 160 nuovi posti strutturali, con un investimento di 21 milioni di euro deciso ben prima del piano Arcuri, che prevede ulteriori 299 posti. Sempre la Regione ha provveduto ad acquistare le apparecchiature per allestire 120 posti di terapia subintensiva, che si aggiungono ai 135 esistenti e ai 305 del piano Arcuri, per un totale di 560 posti letto. Su questo fronte, l’Azienda Ospedaliera di Cuneo ha fatto egregiamente la propria parte. Ma vogliamo arrivare a mille posti di intensiva in Piemonte e a più di mille in subintensiva”.

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