Roccavione – Il motivo per cui la sera del 7 maggio 2021 abbia cercato di sfondare la vetrata della sede della Polizia Municipale e divelto il citofono installato per facilitare l’accesso degli utenti al comune in periodo di covid, lo spiegherà personalmente al giudice J.C., persona notta alle forze dell’ordine e un po’ a tutti i residenti di Roccavione e imputato del reato di danneggiamento aggravato. Agli atti del processo restano intanto le immagini di lui che, accompagnato dal cane, a più riprese raccoglieva materiale edile dal cantiere adiacente alla sede della Polizia Municipale gettandolo con violenza contro il vetro antisfondamento, “fortunatamente il vetro si è solo danneggiato ma ha retto – ha riferito in aula la sindaca Germana Avena – è andata peggio al citofono che è stato completamente divelto e quindi sostituito”.
Il tutto per un danno stimato di circa 1500 euro. Non complesso il riconoscimento da parte della prima cittadina del comune, che alla domanda del giudice ha riferito di conoscere bene l’autore del gesto ripreso dalle telecamere, “certo che lo conosco sono stata la sua insegnante, lo conosciamo tutti in paese”. Dopo aver ascoltato la testimonianza della sindaca e dei carabinieri che avevano eseguito i rilievi e raccolto le prove con tanto di filmato delle telecamere, il processo è stato rinviato per ascoltare la viva voce dell’imputato, attualmente recluso per altro, e capire il motivo del gesto tanto inspiegabile quanto oneroso.