Luigi Sostegni (Gigi per gli amici) è nato a Belvedere Ostrense (Ancona) nel 1935 e vive e lavora a Cuneo dal 1952. Ha compiuto i suoi studi al Liceo Scientifico e al Liceo Artistico Statale di Torino, frequentando poi, per un paio d’anni l’Accademia Albertina di Belle Arti. Si è dedicato, quindi, all’insegnamento di disegno nella scuola media di Cuneo, poi presso il Liceo Scientifico Statale di Alba e infine all’Istituto Magistrale Edmondo De Amicis di Cuneo fino al 1994. Suoi maestri sono stati i pittori Redento Bontadi, insegnante presso il Liceo Scientifico Giuseppe Peano di Cuneo, Raffaele Pontecorvo e Filippo Scroppo a Torino Nel 1958 ha tenuto la sua prima personale nello spazio ridotto, ma allora prestigioso della Libreria Moderna di Cuneo. Seguono quindi altre mostre personali a Mondovì, Acceglio, Cuneo (alla Galleria Ranno, al Country Club e da ultimo, nel giugno 2013, alla Sala Mostre della Provincia). È stato segnalato in vari premi e concorsi. Sostegni si occupa di grafica editoriale sin dal 1963 e continua a impegnarsi nella ricerca pittorica. Nel 1958 ha partecipato alla prima Rassegna d’arti figurative del gruppo Il Crogiuolo, presenziando alle successive edizioni dal ’59 al ’62, e a numerose altre mostre collettive. Attualmente fa parte dell’Associazione Culturale Magau di Cuneo, affiancandone l’attività espositiva e si occupa di lavori editoriali.
“Nell’opera pittorica di Luigi Sostegni – di Serge Bertino – alcune costanti simboliche sembrano scaturire continuamente dal suo subconscio. E la pittura che ne deriva, apparentemente semplice, si rivela invece carica di sottintesi e di insolite armonie, strumento per trasmettere sentimenti e sensazioni … In fondo la sua pittura è “materia grigia” che parte dallo spirito per raggiungere il cuore. Ce una indubbia”risoluzione” nel suo sguardo perché anche i soggetti più tradizionali – chiese, palazzi, portici, marine – diventano sotto il suo pennello una realtà moderna. Forse è questo il segreto della sua pittura: un colpo d’occhio “stupefatto”sulla realtà, di qui il passaggio dell’immaggine al laboratorio mentale e poi … Ia tela .. . osservando i suoi quadri si ha l’impressione di partecipare collettivamente alla creazione di nuovi sentimenti, di nuove culture, di nuove “tradizioni” scavate in noi stessi dall’eterna magia di chi sa esprimersi con arte”.
Sostegni è innanzitutto un acuto osservatore di vedute architettoniche, un disegnatore-viaggiatore d’altri tempi, che ha fissato in un taccuino di chine colorate la bellezza ancora palpabile dei luoghi storici della Langa albese. In seguito, tra gli anni Sessanta e Settanta, nell’immaginario figurativo dell’artista prende nitidamente corpo una visione più strutturale e puramente scenografica della tradizione architettonica italiana. A partire dalle opere di questi due decenni, si impone una volontà di scomposizione e ricomposizione delle masse plastiche degli edifici idealmente delineati a incastro e sovrapposizioni fantasiose delle loro diverse parti organiche.
“Al centro della poetica di Sostegni – scrive Ida Isoardi – sta l’immaginario architettonico, un mondo lontano nel tempo e nello spazio dove l’idea del costruire si lega a gesti antichi, al senso sacrale de II’ operare umano attraverso il recupero di un medioevo fiabesco quanto utopico: ricordi che dalla realtà prendono spunto per svanire nel sogno di una reminiscenza o semplicemente di uno spunto culturale lontano o di un vago pensiero”.
Sostegni sa attrarre l’osservatore nel mondo onirico delle sue rivisitazioni di tanti spaccati di vita urbana vivacemente colorata, in particolare del territorio cuneese, restituendoci un repertorio visionario suggestivo di città ideali personalizzate, del tutto indenni dagli obbrobri tirati su dall’edilizia moderna.