Milano – Gli agricoltori della Coldiretti, compresa una nutrita delegazione dalla Granda, sono in piazza a Milano per denunciare una situazione insostenibile che minaccia la sopravvivenza del Made in Italy a tavola a causa dell’esplosione dei costi di produzione e della crisi nei consumi scatenate dalla guerra in Ucraina. “Siamo qui a Milano con la prima manifestazione della nuova legislatura per ribadire che non c’è tempo da perdere e bisogna intervenire subito perché la drammatica situazione dei costi delle imprese agricole minaccia direttamente la disponibilità di prodotti per le forniture di cibo alle famiglie italiane con uno shock dal punto di vista alimentare, economico e occupazionale” denuncia il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada, arrivato a Milano, dove si è aperto questa mattina il Villaggio Coldiretti nel Castello Sforzesco, alla guida di una delegazione di oltre 800 agricoltori cuneesi.
Con l’aumento dell’inflazione e delle bollette più di un italiano su due (51%) – sostiene Coldiretti – taglia la spesa nel carrello a causa della crescita record dei prezzi che ha ridotto il potere d’acquisto dei cittadini con un effetto a valanga sull’intera filiera agroalimentare che dal campo alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del PIL nazionale.
Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare. Nelle campagne italiane – denuncia la Coldiretti – ben 1/3 delle aziende agricole sta lavorando in perdita a causa di rincari dei costi che vanno dal +250% dei concimi al +95% dei mangimi al +110% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Il risultato è un aggravio medio di oltre 17.000 euro per azienda, mentre crolla il valore aggiunto (-42%). Ma gli aumenti riguardano l’intera filiera alimentare con il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno e si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.
In Piazza Cannone nel Parco Sempione i giovani agricoltori, tra cui i cuneesi guidati dal Delegato provinciale Giovani Impresa Marco Bernardi e dai VicedelegatiMarianna Bellonio e Pietro Vacchetto, hanno manifestato con il Presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e la Delegata nazionale dei giovani Veronica Barbati, portando le proprie produzioni – salumi, formaggi, frutta, specialità locali – messe a rischio dai rincari energetici. Sui cartelli dei manifestanti il grido di allarme del mondo agricolo: “Senza agricoltura non si mangia”, “Lavoriamo 24 ore per il contatore”, “Fermiamo le speculazioni”, “Mungiamo le mucche, non gli allevatori”, “No Farmers No Food”, “La burocrazia uccide i campi”.
“Siamo scesi in piazza anche noi per richiamare con forza l’attenzione delle Istituzioni affinché si intervenga quanto prima sul comparto. Non possiamo permettere che il nostro agroalimentare venga soppiantato da prodotti low cost di dubbia provenienza e, soprattutto, coltivazione/preparazione, minacciando oltretutto la sicurezza alimentare” dichiara il Delegato Giovani Impresa Cuneo Marco Bernardi.
Per toccare con mano la centralità e i primati dell’agricoltura italiana messi a rischio da guerra e rincari, fino a domenica è aperto il Villaggio della Coldiretti a Milano per vivere esperienze uniche a tu per tu con i produttori agricoli, gli agrichef, le fattorie didattiche e gli agriasili. Al Villaggio, nel più grande mercato a Km zero di Campagna Amica, non mancheranno le aziende Made in Cuneo e si potranno acquistare le più golose tipicità del Paese e della Granda, tra cui l’aglio di Caraglio e il tartufo.