Dopo la forzata “pausa” dovuta alla pandemia, il concorso nazionale “Scrivere Altrove”, nel bandire la quattordicesima edizione, ne pubblica gli elaborati vincitori delle due precedenti. Vi hanno partecipato 280 autori per 420 scritti e 140 artisti per 120 opere visive. Nell’antologia vengono raccolti 58 testi e 46 contributi per immagini che hanno vinto i premi nelle rispettive sezioni.
Lo scopo del concorso è da sempre, dice Marco Revelli, “restituire la parola” a chi non l’ha mai avuta. Intorno a questa parola si enucleano racconti e immagini, perché dire la propria esperienza, in forma narrativa o autobiografica, è dar corpo al passato spesso popolato di fantasmi, affrontarlo come esperienza il più delle volte drammatica che costituisce il proprio presente: “A volte per esorcizzare i demoni di un ricordo è necessario narrarlo come storia”, dice uno degli autori.
È un altrove umano quello descritto, intessuto di dolore, sostenuto dalla speranza, specie in quelle voci di migranti di ieri e di oggi, extracomunitari o italiani. Mettersi in viaggio è aprire una partita con la morte: “molti di noi non hanno una vita nel nostro paese di origine. Partiamo proprio per cercare di avere una vita normale”, una silenziosa rivolta di “corpi senza anima, senza storia, ombre senza voce e senza diritto”. In questo modo il ricordare non è semplicemente un non dimenticare, bensì si presenta come un cercare la propria identità frantumata.
Viaggio significa distacco con promesse e verbi che si coniugano al futuro: “affitteremo una casa e vivremo felici. Un solo anno e ci sposeremo”. Parole analoghe si scambiano nel silenzio madre e figlio, una resta l’altro parte, ripresi di spalle in una delle opere visive premiate. Ci si aggrappa agli oggetti come la copertina “graziosa e delicata” o ai ricordi della terra lasciata sempre sospesi tra la nostalgia e la serenità di aver concluso il proprio viaggio.
Una molteplicità di voci si esprime in parole, colori e immagini. Sottende mani che si incrociano, la possibilità di un incontro dove “i cuori si riconoscono mettendo da parte barriere e certezze”.
È fissato invece al 30 giugno il termine ultimo per presentare gli elaborati scritti o grafici per la XIV edizione che prevede ancora le cinque sezioni: Italia che migra, rivolta ai cittadini italiani che vivono all’estero o sono ritornati dopo un’esperienza fuori dei confini, Nuova cittadinanza, riservata a cittadini immigrati o figli di immigrati, Libertà di parole, per i cittadini detenuti, Fuoriclasse, rivolta agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, e The sound of silence, per ascoltare le voci dei nuovi “vinti” secondo l’esempio di Nuto Revelli.
Informazioni sul concorso e le modalità di partecipazione sono reperibili scaricando il bando dal sito www.nutorevelli.org o scrivendo all’indirizzo scriverealtrove.cuneo@gmail.com o all’indirizzo postale Mai Tardi – Associazione Amici di Nuto, Concorso Scrivere altrove, Corso Brunet 1, 12100 Cuneo.
Scrivere altrove
Autori Vari
Primalpe
11 euro