Torino – È stato presentato oggi, venerdì 23 settembre, a Terra Madre Salone del Gusto, presso lo stand dell’Università di Scienze Gastronomiche, “C’era una volta il Bio”, cortometraggio prodotto da Coop Tesori Bio – cooperativa agricola e sociale con sede a Cervasca, specializzata nella trasformazione di latte biologico a marchio BioMu, Cascina Bianca e I Tesori della Terra – e Agricola Multimedia – agenzia di comunicazione digitale e analogica al servizio delle filiere agroalimentari di qualità.
Il filmato ripercorre la storia del biologico attraverso gli uomini che, ieri e oggi, hanno contribuito alla sua nascita e alla sua evoluzione, sia in Piemonte, sia in Italia, esprimendo anche tutte le incertezze e i dubbi rispetto all’autenticità e ai valori del biologico nel futuro.
“L’idea del documentario è nata da una necessità: sentivamo il bisogno di far chiarezza sul tema” – spiega Fabrizio Oggero, amministratore delegato di Coop Tesori Bio. “La nostra cooperativa, e ancora prima la persona di Livio, tra le menti di Coop Tesori Bio, ha sempre scelto il biologico, fin dal 1986, ancora prima che questo fosse certificato. Ma oggi, che cos’ è questa certificazione? Siamo certi che non sia esclusivamente una moda? Per noi il biologico è un approccio alla vita e all’agricoltura. Per questo motivo abbiamo scelto di tornare indietro per ripercorrere la sua storia, animata da sogni e progetti autentici”.
Nel cortometraggio vengono narrati gli esordi del movimento del biologico in Italia, negli anni Ottanta, all’inizio osteggiato e non compreso anche nello stesso ambito contadino; le lotte sostenute da chi, invece, ne era promotore; le difficoltà affrontate; l’opposizione al sistema vigente. Da quel seme, gettato oltre quarant’anni fa da persone come Mariano Armando, capostipite del biologico in Piemonte, e Livio Bima, suo seguace e fondatore di Coop Tesori Bio, sono nate aziende e realtà imprenditoriali che tuttt’oggi continuano a prendersi cura della terra.
Il regista Paolo Gai, di Agricola Multimedia, commenta: “Cercavamo la verità e l’abbiamo trovata. Ho accettato questa sfida perché credo sia necessario riconoscere il valore degli uomini e delle donne, sempre. È nelle menti di chi sa prendersi cura della Terra, il futuro delle prossime generazioni. C’era una volta il Bio vuole scatenare riflessioni e confronti, alimentare domande e dibattiti affinché i sogni di chi, per primo, ci ha creduto, continuino a essere difesi”.