“Devi sapere – dice un nonno al nipote – che sotto lo zero ci possono essere tante cose, a seconda della fantasia che uno ci mette”. I racconti di questa antologia lo confermano. È un libro che riprende lo spirito di altri della stessa collana. In comune hanno l’impegno a sguinzagliare l’immaginazione degli autori per esplorare i terreni che stanno “sotto”.
È chiaro che già simile punto di partenza nasconde una predisposizione al mistero, allo sconosciuto che è assenza, in quanto non percepito, ma anche presenza, magari inquietante, come elemento ineludibile e strutturale della vita. In questo caso si scandaglia quel che c’è “sotto zero” con la consapevolezza, resa esplicita ancora una volta da uno dei personaggi, che “zero non significa il nulla, perché non si può parlare di qualcosa che non esiste”. È al più un concetto limite che, in quanto tale, provoca al superamento, a esplorare le diverse declinazioni del “sotto zero” in termini narrativi.
Sono per lo più racconti forti, talora spiazzanti o addirittura disturbanti, con screziature horror e di soprannaturale anche molto dure, sempre calati in un “universo magico” che fa rabbrividire quando si lascia ferire dalle storture del reale come la violenza domestica o di genere o, ancora, la questione climatica. Anche in questo caso sono tematiche mai assunte con intenti di ricerca o denuncia. Lo scopo è esclusivamente narrativo, anche se, proprio perché popolano il territorio della quotidianità, si fanno più inquietanti.
Tutte queste sfumature di “nero” scarnificano impietosamente l’egoismo umano, l’avidità per cui si calpestano relazioni di amicizia e sentimenti consolidati. Tratteggiano un mondo che ha bisogno di ritrovarsi, ma non conosce le strade giuste.
Sotto zero
Autori vari
Neos
14,50