Alba – Si rinnova il progetto “Si svigna”, che da anni unisce il carcere G. Montalto e la Scuola enologica Umberto I, con l’obiettivo di coltivare il vigneto di un ettaro presente all’interno della struttura. Con le uve, principalmente Nebbiolo e Barbera, si producono circa 2.000 bottiglie l’anno con il marchio Valelapena che viene vinificato nella cantina sperimentale della scuola albese e poi distribuito al pubblico.
La vendemmia 2022 all’interno delle mura della Casa circondariale di Alba è stata ottima e abbondante. Le uve sono state affidate alle mani del professor Enrico Orlando, direttore della cantina sperimentale, e degli allievi delle classi 5ª, che seguiranno la vinificazione e il processo produttivo fino all’imbottigliamento. Valelapena sarà in commercio a partire dalla prossima estate.
Da luglio 2021 il carcere G.Montalto accoglie gli internati del progetto Casa Lavoro. Sono stati loro quest’anno a vendemmiare i filari all’interno della struttura. Una quindicina di loro lo scorso anno ha anche partecipato al corso di operatore che si è concluso con l’esame e la qualifica.
Il vigneto, il noccioleto con 130 piante, il giardino di 8.000 metri quadri, la serra e l’orto di circa 4.000 metri, rappresentano il fulcro del progetto di formazione dentro il carcere legato all’agricoltura e finalizzato agli inserimenti lavorativi. Al progetto collaborano attivamente la direzione del carcere, con il direttore Giuseppina Piscioneri, l’ente formativo Fondazione Casa di Carità arti e mestieri onlus, l’Istituto Umberto I scuola enologica di Alba, e Syngenta che fornisce gli agrofarmaci e le sementi, oltre ad aver realizzato attività promozionali legate al’iniziativa, tra cui un libro e alcune mostre.