La prima guerra mondiale, nel suo abisso di orrore, è stata anche una Guerra bianca, intesa come guerra combattuta anche d’inverno, in montagna e quindi nella neve. Stefano Ardito, giornalista di reportage e inchieste, autore di guide, saggi e ricostruzioni storiche, ha scelto questo scenario e questa storia per il suo primo romanzo ambientato nella Grande Guerra e sul fronte delle Alpi.
Il suo protagonista è Antonio Renzi, fiorentino, Alpino, osservatore incaricato dal comando generale di osservare il territorio, analizzare le operazioni e progettare attacchi a sorpresa. Giovane ma con alle spalle già l’esperienza in battaglia in Libia, Renzi passa dal caldo del deserto al gelo delle montagne, ma l’orrore della guerra rimane una costante. Testimone di tanti momenti drammatici e decisivi della guerra, il giovane toscano incontrerà personaggi storici, si innamorerà e vivrà momenti accanto a decine di alpini, i veri protagonisti e le prime vittime di quella guerra. Un’umanità proveniente da luoghi diversi, che dovrà confrontarsi con condizioni estreme e mostrerà coraggio estremo e viltà, altruismo e crudeltà, eroismo e paura, come del resto sempre succede all’uomo posto di fronte all’abisso.
Sullo sfondo, ma anche e spesso al centro della scena, ci sono le montagne, le Alpi, dal Cevedale alle Dolomiti e all’Isonzo, teatro, testimoni e a volte protagoniste di quella guerra di trincea e di dolore, ma capaci anche di regalare attimi di bellezza assoluta con la loro maestosità, la natura, le albe e i tramonti, e il suo silenzio infinito e mai complice di fronte agli orrori degli uomini.
Il sangue sotto la neve
di Stefano Ardito
Rizzoli
16 euro