Un’antologia poetica scandita da quattro sezioni i cui titoli sono immagini, usate a mo’ di contenitori, che avvolgono pensieri e parole sparse nei versi. Onde, triangoli, mulinelli accolgono il lettore in un cammino in cui il pensiero “ammatassato” presto si svuota per far spazio a “occhi di ricordi”. Anche i calanchi finali dell’ultima sezione nulla hanno di opprimente, ma anzi si aprono allo “sbocciare nella tenebra una promessa di luce”, quasi trasfigurazione di uno sguardo pieno di meraviglia.
Molteplici i volti con cui le onde si presentano. Sono le sfumature dell’anima che l’autrice coglie e descrive in piemontese, perché le inflessioni linguistiche possano restituire con vivacità le loro increspature. Sono onde che giocano tratteggiando il paesaggio, che avvolgono e distendono sulla pagina la vita “accattivante e torturante”. Sono onde di perdono oppure di bambagia che appena velano la luna, quasi a non disturbare l’incanto appena dipinto.
Muovendo dall’immagine dell’onda, che talora sembra riprendere il movimento della risacca, l’autrice ripercorre attimi della vita talora colti in angoli di paesaggio conosciuti. Sono momenti personali, ma dal respiro ampio che invitano chiunque a rileggere la propria vita scoprirvi quelle stesse sensazioni. È una prospettiva che nelle sezioni successive dell’antologia si ripropone nei “triangoli”, dai vertici sempre smussati, come nei “mulinelli”, che avvolgono nel proprio vortice di sensazioni.
Ancora piccoli angoli di paesaggi dialogano con le emozioni e talvolta schiudono l’anima davanti all’infinito. I versi si lasciano allora attraversare da una religiosità semplice, colta come mistero. Le voci degli antenati riescono allora a guidare fino alla soglia della vita “verso i luoghi del Nascosto” dove “riecheggia la bellezza dell’infinito”.
Onde
di Elisa Revelli Tomatis
Primalpe
14 euro