Pistillo è un essere animale molto particolare: un corpo tozzo e azzurro, quattro zampe, un grosso volto con due piccoli occhi e sormontato da due lunghe corna. Da sempre, cibandosi di mele, vive nel bosco senza chiedersi cosa ci sia al di là degli alberi.
Da questo mondo parte la sua avventura quando un giorno l’acqua si allarga nel sottobosco. La conoscenza di Spicchio, un pesciolino che nuota fra i tronchi, lo guida a farsi domande. Viene a sapere così che al di là del suo bosco c’è un mondo da scoprire e, più in là, addirittura il mare che Spicchio pensa “come il posto più bello dove andare ad abitare, una tana grandissima”. Comincia così il loro viaggio lungo il torrente, superando l’enorme diga con l’aiuto di un castoro, poco entusiasta di quel muro grigio, e arrivando all’immensità delle onde.
Un viaggio per fare esperienze e conoscenze. Qua e là affiorano temi più profondi, mai però posti in primo piano, perché prevale il gusto dell’avventura, del camminare insieme scoprendo che poco al di là del piccolo mondo i c’è qualcuno con cui fare amicizia, da cui all’occorrenza prendere le distanze. E non sono solo gli umani, qui indicati con un generico “loro”, sempre evocati, ma presenti solo nell’apparizione di un bambino. Sono anche altri animali che possono rivelarsi ugualmente infidi. Come dire che la vita riserva sorprese e lo sguardo meravigliato non deve scordare l’attenzione ai pericoli.
Quel che però fa la differenza è lo stile scelto dall’autore. Il racconto si sviluppa come un graphic novel per bambini con le sue regole di destrutturazione dell’immagine, di organizzazione molto varia degli spazi grafici, di riduzione all’essenziale della parola integrata nell’immagine come un elemento visivo con un suo peso espressivo. Colori pastello e forme irreali disegnano un ambiente in equilibrio tra inconsistenza e materialità in modo che sia l’immagine anzitutto a raccontare.
Pistillo
di Marco Paschetta
Diabolo
17 euro