Cinzia Ghigliano ha esordito come fumettista nel 1976 su “Linus” e due anni dopo vince il prestigioso “Yellow Kid” come miglior autrice italiana. Ha dato con Marco Tomatis come sceneggiatore, a personaggi indimenticabili come Isolina, Lea Martelli, Solange in fumetti seriali pubblicati anche su periodici di ampia diffusione. La più famosa Solange, nata nel 1984, ha avuto numerose traduzioni in Europa. Ha pubblicato storie per ragazzi sul “Corriere dei Piccoli” e divulgazione a fumetti per Montedison, Touring Club Italiano, Parlamento Europeo, Slow Food. Nel 1986 ha vinto il premio “Andersen” per la divulgazione scientifica insieme a Luca Novelli e nel 2004 il premio “Gigante delle Langhe”. La sua attività di illustratrice ha trovato accoglienza nel principali musei del fumetto (Bruxelles, Angouleme, Lisbona) e l’ha portata a collaborare con le maggiori case editrici italiane. Si è poi dedicata con successo alla pittura concentrandosi principalmente nell’interpretazione pittorica della poesia. Grande successo hanno avuto le mostre legate a Cesare Pavese e a Ignazio Buttitta (le tele relative alla mostra a lui dedicata sono state acquistate dalla facoltà di lettere e filosofia di Palermo, dove sono esposte in permanenza), e la mostra “Se parole e suoni fossero colori” dedicata ai testi di Fabrizio De Andrè.
Srive Franco Vaccaneo, in un breve scritto che la Ghigliano “ha saputo rendere con levità le atmosfere di Pavese sul versante campagnolo e cittadino, i due poli entro cui si sprigiona la sua arte, e li ha resi vivi, presenti, quasi palpabili, attraverso un ingrandimento che mette in evidenza “tranches de vie”, persone, luoghi”.
“Come è ovvio, però, – continua Renato Pallavicini – è sul piano del linguaggio specifico che le illustrazioni di Cinzia Ghigliano si fanno apprezzare, soprattutto perché mostrano l’evoluzione di uno stile pittorico insolito per questa autrice. Infatti, se in Pensieri di Deola e in Pensieri di Dina si ritrovano gli eleganti grafismi e le lievi coloriture che caratterizzavano i suoi fumetti, in molti degli altri acrilici, da Il ragazzo che era in me a Mania di solitudine, a Città in campagna i contrasti cromatici si fanno decisi, le campiture dense e materiche. E certi gialli, verdi, blu, e lo sguardo sognante appuntato sul cielo stellato de il ragazzo de La notte echeggiano le pennellate del grande Van Gogh”.
Uno dei suoi ultimi progetti è “Tradurre con il colore”, l’Antologia di Spoon River in sedici grandi tele esposte in galleria accanto alle parole dei grandi traduttori di Edgar Lee Master, da Cesare Pavese a Fernanda Pivano, da Beppe Fenoglio a Fabrizio De Andrè. Cinzia Ghigliano è docente di illustrazione e fumetto presso l’Accademia Pictor e presso lo Ied, Istituto Europeo di Design, corso di illustrazione, di Torino. Come pittrice si caratterizza per l’uso di colori a stesura piatta. Ha un segno molto descrittivo che analizza i particolari, con riferimenti pittorici, simbolistici e klimtiani.
“Le nostre vite – scrive Mantelli – sono incessantemente intrecciate alle narrazioni, alle storie che raccontiamo o che ci vengono raccontate nelle forme più diverse, a quelle che sogniamo o immaginiamo o vorremmo poter narrare. Tutte vengono rielaborate nella storia della nostra vita, che noi raccontiamo a noi stessi in un lungo monologo, episodico, spesso inconsapevole, ma virtualmente ininterrotto. Quello che Joyce chiama “il flusso di coscienza”. Cinzia Ghigliano ha saputo lavorare gioiosamente e generosamente, come solo sa fare lei, su questo stream of consciousness che racconta di assassinii, suicidi, lente consunzioni interiori. La debolezza umana, il tallone d’Achille di tutti i tempi, illustrandone con ironia sottile le pieghe del travaglio terrestre, i molti vizi e le qualche virtù. Non rimuovendo però la morte che, con il suo carattere ibrido, trasuda in questi quadri, andando ben oltre colore e forma, come ogni grande immagine. Mascherandosi sotto le sensazioni più diverse. Affascinandoci dannatamente con il suo mistero.”
Cinzia Ghigliano è una delle artiste in mostra a Bossolasco in “Immagini e parole. L’arte incontra la letteratura”, mostra internazionale di arte contemporanea nell’ex Chiesa dei Battuti. Espongono: Maria Giulia Alemanno, Ines Daniela Bertolino, René Breila, Raffaella Brusaglino, Nia Bustos Real, Cornelio Cerato, Enrico Challier, Francesca Dainotto, Sesha De Maria, Germana Eucalipto, Michele Fabbricatore, Fabrizio Garelli, Cinzia Ghigliano, Franco Giletta, Michele Gilli “el Moka”, José Gonzalex Jogo, Francisco Gordillo, Emanuele Greco, Hermelando B M, Jotakà, Marco Laganà, Vito Langa, Arianna Lion, Fabio Mancari, Marcella Mangano, Pietro Marchese, Elisa Marengo, Pierantonio Masotti, Victor Mora, Gian Luigi Nicola, Brenno Pesci, Antonio Presti, Prismadanza, Purpleyta (Ryta BArbero), Matteo Raciti, Alexis Rodriguez, Stefano Scarafia, Valentino Tamburini Tambu, Daniele Testa, Nicky Vettori e Paolo Yarza. Fino al 4 settembre sabato 15,30-19,30 e domenica 10/12,30 e 15,30/19,30.