“Ossa del mondo” è felice metafora per indicare le montagne, vere austere protagoniste di questi diciannove racconti. Su di loro infatti gli uomini hanno costruito nei secoli la propria vita sia come luogo di stanziamento sia, in età moderna, come spazio geografico da riscoprire e, non ultimo, da tutelare.
Gli autori spaziano liberamente da esperienze personali a ricordi del passato facendo attenzione, forse anche inconsapevolmente, a non usare mai il termine escursionista. Sono piuttosto camminatori, viaggiatori, esploratori: ogni parola vibra su corde diverse. Qui c’è la fatica non disgiunta dalla meraviglia nella meta raggiunta, là c’è il fascino della scoperta, del penetrare in un mistero di cui pur in vesti dimesse si coglie la solennità, e ancora c’è il sogno di un ritorno alle radici e il respiro di terre lontane.
Muovendosi su queste ossa si sente anche l’eco del passato. Può essere l’invito a lasciarsi guidare, matita alla mano, tra presenze di un antico passato, sfiorando come in sogno eventi custoditi tra le rocce del Pirchiriano su cui svetta la Sacra di San Michele. Ci si può anche avventurare tra miti antichi sui monti della Sicilia arcana e ancestrale.
Altre volte sono esperienze più semplici, ma cariche di umanità. Allora si incontrano i “fantasmi” di borgata Cullin all’ombra del Monviso con una storia d’amore appena abbozzata, quasi sognata. Ci si ritrova rispecchiati nei ricordi di un’adolescenza presto bruciata dalle incombenze quotidiane perché “in montagna si diventa presto adulti” oppure nel crescere attraverso la salita sul Ghicet in Val di Lanzo ripetuta in età diverse a quindici anni con la fatica e l’orgoglio di camminare a fianco di un adulto, a diciassette insieme a un amico e a venti in solitaria.
Sulle ossa del mondo
Autori vari
Neos
17 euro