Borgo San Dalmazzo – Un’altra borgarina (la terza di quest’anno) ha tagliato il traguardo dei 100 anni. Caterina Pepino vedova Rosso ha festeggiato la ricorrenza sabato 30 luglio, alla casa di riposo di Valdieri, circondata dai familiari e autorità.
Caterina Pepino nasce ad Andonno (allora comune, oggi frazione di Valdieri), il 30 luglio 1922 da Antonino e Carlotta.
Terza di 7 figli (Anna, Margherita, Caterina, Teresa, Tomaso, Mauro e Rosa), frequenta la scuola fino alla 4^ elementare, ad Andonno, che ripete, non avendo la possibilità di frequentare la classe 5^ a Valdieri. D’estate fin da bambina va al pascolo con le mucche e le pecore che il padre alleva, essendo mezzadro degli allora Conti di Andonno; la sua famiglia ha infatti come soprannome ‘Del Cunt’.
Giovanissima, raggiunge le due sorelle maggiori, Anna e Margherita, a Torino, dove diventa donna di servizio di una famiglia, cucinando, badando alla casa, occupandosi dei due bambini. E’ un’esperienza che ancora oggi ricorda con tanto affetto, dicendo che l’hanno sempre considerata una della famiglia, regalandole vestiti e portandola insieme a loro la domenica a fare le passeggiate fuori città.
Nel 1941, il 24 dicembre, si unisce in matrimonio con Martino Rosso, di Andonno, della famiglia dei ‘Trupa’, e si stabilisce nella famiglia del marito, che gestiva la trattoria del Ramo Verde in centro paese, aiutando il suocero, rimasto vedovo, ed i 5 cognati, tutti all’epoca ancora scapoli. L’appellativo ‘Trupa’ era dovuto alla famiglia molto numerosa.
Nel giugno del 1942 diventa mamma di Margherita (detta Carla), in aprile del 1944 nasce la seconda figlia Agnese e nell’aprile del 1948 nasce il figlio Antonio (detto Tonino).
Dopo la guerra, insieme a marito e figli, il 1 aprile 1950, si trasferisce a Borgo San Dalmazzo, dove rilevano l’osteria del “Braccio D’Oro”, quindi, dopo qualche anno, acquistano la casa di fronte, all’incrocio tra Via Roma e Via Grandis, dove trasferiscono l’attività. Nel 1960, per dare un segno di modernità e rinnovamento, decidono di cambiare l’insegna che diverrà ‘Caffè Ristorante Martìn’.
Nonna Nina, come è chiamata in famiglia, ha sempre aiutato nonno Martìn nella sala ristorante, dove si è occupata del servizio ai tavoli, oltre a tutte le incombenze legate alla ristorazione, eccetto la cucina, dove il maestro è rimasto nonno Martìn.
Grande lavoratrice (ricorda ancora quando non esisteva la lavatrice e tutte le tovaglie, i tovaglioli, gli strofinacci dell’osteria venivano lavati da lei a mano, con cenere e scaglie di sapone!), donna mite, dolce, ma nello stesso tempo forte e determinata, ha lavorato ininterrottamente per 34 anni, senza un giorno di riposo, sette giorni su sette, fino al 1984, quando l’attività viene ceduta.
Nel luglio del 1991 rimane vedova e, inaspettatamente per tutta la famiglia, rivela il lato forte del suo carattere, lei che apparentemente era sempre dipesa dall’amato marito. Le tante avversità della vita non l’abbattono, anzi reagisce sempre in modo positivo, affidandosi alla Madonna di Monserrato a cui è tanto devota. Vent’anni fa, ad inizio agosto 2002, perde il figlio Antonio, il suo prediletto, ma anche questo enorme dolore la rafforza; dopo aver pianto la morte del genero Piero, marito della figlia Carla, riesce a superare anche la morte della figlia Agnese, avvenuta il 9 agosto di 6 anni fa, e pochi mesi dopo quella del genero Silvano Ferletic, nel maggio del 2017, che ha sempre considerato ed amato come un figlio.
Si rende conto però che la solitudine debba essere allontanata, pertanto decide 4 anni fa, di sua spontanea volontà, di andare alla casa di riposo di Valdieri ‘Imberti Grandis’, per stare in compagnia di qualcuno sempre.
“Dopo il primo mese di assestamento – racconta la nipote Antonella –, si adatta bene alla nuova vita, sostenendo che tutti le vogliono bene e le fanno tanta compagnia; è molto autonoma, si aiuta con il girello, ma cammina autonomamente e riesce anche a vincere il primo premio come miglior ospite per la ginnastica, fatta da un fisioterapista!
Colora, legge la Guida (per tenersi aggiornata su tutto dice!), di cui è affezionata abbonata, ride e scherza volentieri, mangia e digerisce tutto! Ci tiene molto all’ordine ed alla sua persona e quando può va volentieri dalla pettinatrice per ‘farsi bella’! E’ benvoluta da tutti, perché è una persona molto positiva, serena, sempre sorridente, che si adatta ad ogni circostanza. Forse è questo il segreto della sua longevità!”.
Una super nonna, di cui i 5 nipoti (Monica, Mauro, trasferitosi a Modica in Sicilia, Silvia, Alessandro e Antonella) e i 6 pronipoti (Davide, Andrea, Paolo, Martina, Leonardo e Francesco) sono orgogliosi e fieri.
A festeggiarla sabato 30 luglio, oltre ai familiari, c’erano la vicesindaca di Borgo Clelia Imberti e l’assessora Michela Galvagno, la vicesindaca di Valdieri Sharon Giraudo, la vicesindaca di Roaschia e consigliera provinciale Graziella Viale, oltre alla direzione della casa di riposo. Nonna “Nina” ha ricevuto dei bouquet di fiori ed una bella pergamena. Ha brindato, mangiato i pasticcini, ringraziato, poi ha salutato tutti con l’augurio di rivedersi per festeggiare anche il prossimo anno!