Quasi 1,2 miliardi di chili di mais per l’alimentazione animale, grano tenero per la panificazione e olio di girasole arriveranno in Italia dall’Ucraina grazie all’accordo sulle esportazioni di cereali e altri prodotti alimentari sottoscritto tra Kiev e Mosca. È quanto stima la Coldiretti nel commentare positivamente gli effetti della firma dell’accordo raggiunto tra Nazioni Unite, Turchia, Ucraina e Russia per assicurare i traffici commerciali nei porti del Mar Nero.
Malgrado il calo dei raccolti, l’Ucrain resta uno dei principali produttori e rappresenta il 10% del commercio mondiale di frumento tenero destinato alla panificazione, ma anche il 15% del mais per gli allevamenti. L’accordo raggiunto per la ripresa del passaggio delle navi cariche di cereali sul Mar Nero è importante per salvare dalla carestia quei 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione, ma anche per i Paesi più sviluppati, costretti ad affrontare una crescente inflazione, favorita dalla crisi energetica e dai cambiamenti climatici. “L’assenza di precipitazioni – dichiara il presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada – rischia di dimezzare i raccolti di foraggio e mais destinati all’alimentazione degli animali. Siamo costretti ad importare materie prime agricole poiché la produzione nazionale, negli ultimi 10 anni, si è ridotta di quasi 1/3 per cui ora è necessario intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende e programmare il futuro. Occorre lavorare da subito ad accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali, come Grano Piemonte, il progetto lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati in Provincia di Cuneo 4.000 ettari di grano”.
“Progetti di filiera come Gran Piemonte – conclude Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo – ci consentono non solo di valorizzare le produzioni del territorio per ottenere farine di qualità a Km zero, ma anche di garantire agli agricoltori prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione. Oltre a ciò, resta prioritario investire per aumentare produzione e rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, tutelando sempre la biodiversità dei nostri territori”.