Cuneo – Il testo unificato sulla prevenzione e cura dei Disturbi del comportamento alimentare (detti DNA) è stato approvato all’unanimità dal Consiglio della Regione Piemonte. Il provvedimanto opera su più fronti: in primo luogo, introduce un piano di formazione diretto a famiglie, genitori, pediatri, operatori sanitari, educatori, insegnanti, nell’ottica di fornire loro un’adeguata consapevolezza di come i modelli estetici dominanti possano essere tossici per i giovani (e non solo) di qualsiasi età e sesso; in secondo luogo, stanzia 1,9 milioni di euro per il biennio 22-23 (un milione per quest’anno e 900 mila per il 2023) per interventi regionali di sostegno ai nuclei familiari e ad associazioni del Terzo settore che si occupano di cura dei pazienti affetti da DNA; in terzo luogo, impegna la Giunta ad inserire la domiciliarità delle cure all’interno del proprio Piano di progetto biennale.
In più, la legge prevede che entro 180 giorni dall’entrata in vigore, la Giunta costituisca una Rete dei servizi, coordinata dall’assessorato alla Sanità e composta dai centri dedicati all’interno di Aziende sanitarie e ospedaliere e dei privati accreditati che si occupano di DNA, per offrire ai pazienti una presa in carico globale. Per controllare le attività, le casistiche, le prestazioni sociali e sanitarie e i dati relativi alla diffusione dei DNA, sarà istituito un osservatorio regionale dedicato al tema. Da ultimo, sarà attivato il “codice lilla” presso il Pronto soccorso di ogni ospedale per il riconoscimento dei Dna in ambito scolastico e nei luoghi di aggregazione giovanile.