Sambuco – La truna: “Un ricovero semplicissimo, per uomini, animali, fieno e raccolti, un unico locale, grande ma di misure assai variabili, a botte, costruito a secco, con pietre grandi, scelte con cura, posate con somma sapienza…”. La descrizione dell’edificio è di Giovanni Battista Fossati, storico sindaco del paese, cui Mario Bruna ha dedicato l’esposizione “La cultura delle trune sulle terre alte di Sambuco” aperta da giugno ma che sarà inaugurata sabato 9 luglio, alle 17, nelle ex scuole del paese trasformate in Centro di documentazione.
Bruna è pensionato, ex dirigente della Ferrero di Alba, e da discendente di generazioni di sambucani ha raccolto la memoria, gli usi, le caratteristiche, la storia, la vita sociale e le vicende liete e tragiche legate alle trune, costruzioni documentate sin dal 1500. E poi le ha censite, una per una, le ha fotografate, misurate e riportate sulla mappa. Sono 89 quelle individuate, presenti in particolare nei valloni del rio Bianco e della Madonna.
“La finalità della mostra – spiega Bruna – è di rappresentare un lungo periodo di vita trascorso da generazioni di famiglie di Sambuco, che trascorrevano l’estate sulle terre degli alti Valloni nelle trune, dove affrontavano i lavori e mantenevano vivo il territorio rude di questa terra di alta montagna”. La mostra, risultato di lavoro di campo e d’archivio, illustra i siti dove queste costruzioni si trovano, organizzate in veri villaggi comunitari, le loro diversità architettoniche e le modalità di costruzione. Fotografie, testi, testimonianze, carte conducono il visitatore alla scoperta di un tempo lontano e dimenticato, un patrimonio di cultura, di storia e di architettura alpina, unica e irripetibile.
Per il particolare studio e il legame tra l’architettura alpina e la ricerca sociale e storica, la mostra ha beneficiato del patrocinio del Politecnico di Torino. L’esposizione resterà aperta sino a settembre (ingresso libero) il sabato, domenica e festivi con orario 10-12 e 15-19.