Cuneo – Le persone, il pianeta e il profitto: le tre “p” della sostenibilità sociale, ambientale ed economica sono al centro dell’impegno di Michelin Italiana che nella mattinata di oggi (mercoledì 6 luglio) in Confindustria Cuneo ha presentato il suo bilancio di sostenibilità 2021.
Gli obiettivi 2030 del gruppo multinazionale dei pneumatici non sono lontani per quanto riguarda l’Italia, dove Michelin è primo produttore con 14 milioni di pezzi l’anno (di cui oltre 11 nello stabilimento cuneese, 38.000 al giorno) e 3.721 dipendenti (2.272 a Cuneo, di cui 362 impiegati). Nella sicurezza sul lavoro, anzitutto: lo 0,5% di obiettivo nel decennio per quanto riguarda la percentuale di infortuni in Italia è già allo 0,44%, che per uno stabilimento come Cuneo significa meno di dieci episodi in un anno, come pure è già raggiunto il livello previsto nel coinvolgimento delle risorse umane. Questi tra i tanti temi toccati da Simone Miatton, presidente e amministratore delegato di Michelin Italiana (ex direttore di stabilimento a Cuneo), insieme con le 66 ore medie per persona investite in formazione nel 2021, il 3,7% di nuove assunzioni, il 99,7% di assunzioni a tempo indeterminato, welfare e retribuzioni, clima sociale interno, certificazione dei fornitori, riduzione costante delle emissioni.
Tra i saluti iniziali, anche la neo sindaca di Cuneo Patrizia Manassero che ha ricordato l’importanza di “non lasciare solo il piccolo operatore economico da parte delle grandi imprese che come Michelin sanno assumere un ruolo sociale, né il cittadino nel caso delle istituzioni e degli enti locali”; il presidente della Regione Alberto Cirio, che ha lodato l’idea dell’azionariato agevolato per i dipendenti citando Marx e “Il capitale”, con il malessere dell’operaio che vede in una vetrina il frutto del proprio lavoro ma non può permetterselo; il presidente di Confindustria Cuneo Mauro Gola, nell’invitare le imprese industriali della Granda a “sentirsi sempre a casa nella nuova sede perché è casa loro”.