Conoscere e comprendere gli altri sono i passi per costruire un mondo di fraternità che non sia solo espressione verbale, ma comporti atteggiamenti e stili di vita. Il concetto fa da sfondo agli interventi di tre autori che muovono dalla provocatoria domanda se ci si possa definire cristiani escludendo dal nostro orizzonte gli altri?
Tra gli “altri” vanno ricompresi anche i credenti di religioni diverse e i laici in genere che pure si pongono come interlocutori, talora critici, della fede cristiana. Questi ultimi costituiscono il riferimento della riflessione sviluppata nei saggi del libro.
Se dunque conoscere è un primo passo, si giustifica lo sguardo iniziale sul mondo economico e sociale. Un panorama proposto da Renato Algeri con un rapido excursus sul Novecento che mette a tema le risposte reciprocamente alternative del pensiero capitalistico e di quello marxista fino all’apertura offerta dal Concilio Vaticano II.
Un mondo fondato su produttività, benessere e competitività, scosso da disuguaglianze a cui le opposte ideologie nel passato non hanno saputo dare risposte costruttive e che oggi eventi sanitari o politici hanno acuito. Nonostante ciò, precisa ancora Algeri, “quanto si sta sviluppando in queste pagine non vuole essere uno sfogo nostalgico o un attacco frontale al modello di società nel quale ci troviamo a vivere”.
L’orientamento è piuttosto costruttivo. È uno sguardo rivolto a un futuro possibile che muove dal concetto di diversità, capace di coglierne i germi positivi di dialogo sincero, e che si fonda sull’idea di persona. Mounier e Maritain sono gli ispiratori di questo orientamento, ma è l’intero messaggio evangelico a offrire il quadro di pensiero per un approccio differente che vede l’uomo nelle sue relazioni con gli altri. Una relazionalità che non ha carattere solo economico, ma coinvolge l’ambito culturale e di fede.
Su questo terreno i movimenti laicali si sono ormai da tempo mossi, secondo Roberto Catalano, per sviluppare un dialogo interreligioso che porta con sé non solo l’aspetto strettamente spirituale, ma anche è finalizzato a “compiere passi in avanti verso la costruzione di una convivenza autenticamente ispirata a principi di pace e di giustizia”. È evidente infatti che la nostra società è esposta a frettolose semplificazioni, specie col mondo musulmano, che comportano atteggiamenti di sospetto quando non di scontro.
L’attenzione degli autori è rivolta in modo particolare a tre realtà che si sono incamminati su queste strade di dialogo: il Movimento dei Focolari, Comunione e Liberazione e la Comunità di Sant’Egidio. Ad essi si aggiunge poi la figura di Charles De Foucauld “fratello universale” pienamente mosso da sincero desiderio di conoscenza e condivisione. Accanto a queste realtà si pongono, ispiratori e guide, i numerosi interventi dei Pontefici di cui gli autori colgono la dimensione di richiamo e di sollecitazione verso un dialogo che si traduca in atteggiamenti di vita aperto a una “cultura dell’incontro”.
LE RAGIONI DEL DIALOGO
di Renato Algeri, Roberto Catalano, Andrea Mandonico
Armando Siciliano
€ 24