Castelletto Stura – La festa organizzata dalle Acli di Castelletto in occasione dei festeggiamenti di San Magno, la sera del 9 luglio 2021 dello scorso anno, doveva essere una serata di balli e allegria per tutti, ma si trasformò in una notte da incubo per il gruppetto di amici che arrivò sul prato della festa poco prima della mezzanotte. Una serata che terminò con la denuncia per lesioni a carico di S. R., accusato di aver rotto il naso a V. C. che si è costituito parte civile in giudizio e che ha raccontato al giudice come la serata si era messa subito male per lui e il suo gruppo di amici: “Ragazzi che non conoscevamo ci avevano accusati di aver colpito al volto una ragazza, ma in realtà non era vero perché anche lei aveva negato il fatto – ha riferito in aula la vittima dell’aggressione -. Ci eravamo quindi allontanati andandoci a sedere su una panchina sul viale vicino al prato della festa quando siamo stati aggrediti da più di 20 persone”.
Qualcuno di questo minaccioso gruppo aveva preso per il collo uno dei presenti facendolo cadere dalla panchina e subito dopo scattò l’aggressione agli altri ragazzi. “Ho visto mio fratello a terra circondato da otto persone che lo picchiavano – ha proseguito la parte offesa -, sono andato verso di lui per aiutarlo e uno di quelli mi ha dato un pugno in faccia. Ero una maschera di sangue, sono andato in ospedale dove mi hanno dato una prognosi di 25 giorni per il naso rotto”.
In aula ha testimoniato anche il fratello della vittima, aggredito lui stesso da otto ragazzi che lo avrebbero pestato dopo essere caduto a terra: “Ero a terra circondato da queste persone che mi picchiavano – ha detto in aula il 24enne -, ho creduto di morire, poi ho visto mio fratello che si avvicinava e S. R. che gli dava il pugno in pieno volto”.
Al riconoscimento degli aggressori i due fratelli sono arrivati grazie a Facebook: “Conoscevamo di vista solo uno di quei ragazzi – ha riferito la vittima del pugno – ma dal suo profilo social abbiamo poi riconosciuto gli amici che erano con lui. Abbiamo riconosciuto S. R. al cento per cento”. Una versione dei fatti confermata anche dal presidente della Pro Loco che andò subito ad avvisare i Carabinieri dell’aggressione in corso, ma completamente ribaltata da tre amici dell’imputato, i quali hanno riferito di essere stati loro le vittime di aggressione da parte di un ignoto ragazzo di colore sbucato dal nulla, sconosciuto a tutti, che avrebbe aggredito S. R. prendendolo a calci e pugni. Il processo è stato rinviato al 6 settembre per la conclusione dell’istruttoria e la discussione.