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Giovedì 26 dicembre 2024

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Silvia Pozzi è la vincitrice del Premio Mario Lattes per la traduzione

La traduttrice di "Pechino pieghevole" di Hao Jingfang (add editore) si aggiudica la seconda edizione dedicata alla narrativa in lingua cinese

La Guida - Silvia Pozzi è la vincitrice del Premio Mario Lattes per la traduzione

Silvia Pozzi è la vincitrice della seconda edizione del Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione per la sua traduzione di Pechino pieghevole di Hao Jingfang (add editore). Il Premio è promosso dalla Fondazione Bottari Lattes, in collaborazione con l’Associazione culturale Castello di Perno e il Comune di Monforte d’Alba.

La Giuria specialistica premia Silvia Pozzi in una rosa di cinque finaliste e finalisti in gara per la seconda edizione del Premio, dedicata alla narrativa in lingua cinese tradotta in italiano. Le altre traduttrici e traduttori in gara erano: Marco Botosso e Maria Teresa Trucillo traduttori di Colora il mondo di Mu Ming (Future Fiction); Maria Gottardo e Monica Morzenti traduttrici di I due Ma, padre e figlio di Lao She (Mondadori); Patrizia Liberati e Maria Rita Mascitraduttrici di Il dizionario di Maqiao di Han Shaogong (Einaudi); Nicoletta Pesarotraduttrice di Grida di Lu Xun (Sellerio).

“Con la traduzione di Pechino pieghevole – spiegano Silvia Piera Calamandrei,Stefania Stafutti, Giovanni Vitiello della Giuria specialistica – Silvia Pozzi porta al lettore italiano una voce originale e convincente della scena letteraria cinese contemporanea. Come non pochi scrittori della sua generazione, Hao Jingfang, l’autrice di questa raccolta di racconti, adotta il genere della narrativa fantascientifica, che declina in varie forme per ottenere diversi effetti e dimensioni. A volte la sua è una fantascienza metafisica, come quando esplora i labili confini tra vita e morte o tra uomini e robot; altre volte diventa invece il pretesto per toccare temi più che mai concreti e cruciali del nostro mondo, le sue urgenze sociali ed ecologiche, e offrirci squarci di realtà distopiche e scenari inquietanti di un universo dalle risorse sempre più scarse e contese tra umani e alieni, oppure ritratti di megalopoli sature d’ansia e alienazione, regolate da ordini sociali piramidali e asfittici. Ma per quanto frutto di una distorsione fantastica della realtà come la conosciamo, i mondi di questi racconti inevitabilmente ci rimandano al nostro e i personaggi che li abitano hanno in fondo le nostre stesse emozioni e ambizioni, ed è certo per questo che le loro vicende risultano avvincenti e sono capaci di parlare al lettore. Ma non solo: quella misteriosa comunicazione avviene anche grazie alla maestria della traduzione, alla duttilità (o alla “pieghevolezza”, verrebbe da dire) del suo stile — quell’abilità alchemica di ricalcare e adattare il testo dell’originale e restituircelo fresco e inaspettatamente vicino in una nuova lingua: fluida, sfumata, elegante”.

La cerimonia di premiazione, condotta da Stefania Soma, in arte Petunia Ollister, si è svolta oggi, sabato 25 giugno, al Castello di Perno. In questa occasione si è tenuta una tavola rotonda con le traduttrici, i traduttori e i giurati del Premio: Anna Battaglia, Melita Cataldi, Mario Marchetti, Antonietta Pastore (membri della Giuria stabile) e Silvia Piera Calamandrei, Stefania Stafutti, Giovanni Vitiello (membri della Giuria specialistica).

La cerimonia è stata trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul sito della Fondazione Bottari Lattes.

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