Cuneo – Il monitoraggio della Coldiretti, condotto sull’invasione di insetti che sta infestando la nostra Penisola, riporta la dura condizione dei campi. La crisi delle colture potrebbe avere ripercussioni devastanti, poiché l’Italia necessita del suo massimo potenziale produttivo per affrontare gli effetti della guerra in Ucraina. Con temperature che si spingono oltre i 40 gradi, moltitudini di specie danneggiano le piante. Nel mentre, la siccità le colpisce ulteriormente.
In provincia di Vercelli e in 86 comuni in provincia di Alessandria, i piemontesi stanno affrontando l’invasione del coleottero giapponese – Popillia Japonica – che reca gravi danni a tutte le specie vegetali. In tutta la regione saranno posizionate tremila trappole “attract and kill” per tentare di arrestarne la diffusione. Nelle zone collinari e montuose del Cuneese, invece, è presente un’invasione di zecche, diffusa dalla fauna selvatica. Su tutto il Piemonte si è segnalata la presenza abbondante di cimici e forficule.
“Per effetto della globalizzazione dei commerci e per l’impatto dei cambiamenti climatici con il surriscaldamento delle temperature, l’Italia, negli ultimi anni, ha dovuto affrontare una vera e propria invasione di insetti e organismi alieni, arrivati nelle campagne soprattutto con le piante ed i semi dall’estero – spiegano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale -. Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea, con frontiere colabrodo che che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue, senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni”.