“Fare le cose con entusiasmo”.
Questa frase di don Mario Ghibaudo, interpretata dai protagonisti di “Una parola che fa esistere”, è la sintesi di uno spettacolo che ha saputo emozionare e commuovere il numeroso pubblico presente.
Sotto l’esperta guida di Elisa Dani, i giovani bovesani hanno testimoniato entusiasmo attraverso una recitazione appassionata e coinvolgente. Il pubblico ha potuto così conoscere i Beati don Giuseppe e don Mario non solo come sacerdoti ma come uomini. Uno spettacolo corale che ha voluto trasportare al giorno d’oggi quel senso di comunità rurale, semplice e unita che si respirava a Boves nel 1943 nonostante la guerra. Attraverso le testimonianze messe a disposizione da don Bruno Mondino, Piergiorgio Peano e Luigi Pellegrino, i giovani hanno fatto conoscere aspetti meno noti legati ai sacerdoti. In particolare la loro umanità e la capacità di stare in mezzo alla gente.
Nella rappresentazione è emerso forte il significato dello “stare accanto” all’altro. Proprio come avvenne in quel 19 settembre quando don Mario e don Giuseppe restarono accanto ai deboli. Così fece anche l’industriale Vassallo, ricordato in più momenti anche attraverso le parole della figlia Liliana della quale, il 18 giugno ricorrevano i 10 anni dalla scomparsa.
Una data significativa quella scelta per la rappresentazione. Proprio il 19 giugno 1943 don Mario Ghibaudo diventava sacerdote. Si concretizzava il pensiero espresso da studente e che lo avrebbe accompagnato fino alla fine. “Divenire Sacerdote, vivere da Sacerdote, morire da Sacerdote. Ecco la sintesi delle speranze più care che concepisco per la mia vita”.
Stare accanto fu la scelta di don Giuseppe e don Mario che si congedarono dalla vita benedicendo. Ecco che allora, prima di raccogliere il meritato e lungo applauso, Rachele Barale, Elisa Borsotto, Silvia Gastaldi, Giulia Macario, Francesco Miglietti, Pietro Pellegrino, Francesco Roccia, Carlo Pellegrino Tecco e Stefano Pellegrino Tecco hanno ricordato, ciascuno per un ambito diverso, l’importanza del “benedire”.
Lo spettacolo, organizzato dall’Associazione don Bernardi e don Ghibaudo, diventerà un video in modo da poterlo fare conoscere anche a coloro che non hanno potuto assistere dal vivo.
Le foto sono di Michele Siciliano