Storni arriva in Etiopia per testimoniare i massacri dell’esercito nella Regione dell’Ogaden e conosce Mohamed, ragazzo etiope di origini somale che sarebbe dovuto essere il suo interprete. I due vengono reclusi in cella dove si confrontano su vita, morte, ingiustizie, su Dio. Il dialogo tra i due prigionieri rappresenta l’incontro di due modi di vivere lontanissimi: quello del benessere occidentale e quello della povertà africana. Il materialismo si scontra con la spiritualità, l’individualismo con la condivisione, il progresso con la fede.
Storni è stato, poi, liberato ma dopo dieci anni scopre una dolorosa verità: il suo amico e compagno non è mai stato rilasciato. Inizia, così, l’avventura per ritrovare e riabbracciare l’amico raccontata nel libro. Il viaggio non è solo un percorso geografico ma è un cammino interiore alla ricerca di sé stessi attraverso il confronto con l’altro. Ricordando quelle terribili due settimane di prigionia Storni rimette in discussione tutti i valori dell’Occidente in cui avevo sempre creduto. “È stata un’esperienza atroce ma è grazie ad essa che ho cambiato i miei ideali che giudicavo incrollabili. Quest’Africa mi ha insegnato tantissimo”.
Fratelli
di Jacopo Storni
Castelvecchi
17,50 euro