Bene Vagienna – Prenderà servizio il 6 giugno il nuovo medico di base che andrà a sostituire il dottor Nazareno Grechi, andato in pensione. Si tratta della dottoressa Lilia Siatkowska che stasera, mercoledì 1° giugno alle 18.30 al Palazzetto dello Sport sarà presentata in una riunione pubblica ai benesi, alla presenza di un ospite speciale: il presidente della Regione Alberto Cirio. A darne l’annuncio in un video lo stesso sindaco di Bene Vagienna, Claudio Ambrogio che si è impegnato molto in questo periodo per risolvere il problema legato alla carenza di medici di base con la quale l’intero Piemonte deve fare i conti. L’iniziativa tuttavia non ha mancato di essere interpretata come un coup de théâtre in piena campagna elettorale dal candidato sindaco Livio Berardo che in un comunicato puntualizza «La dottoressa in arrivo non ha ancora siglato il contratto con Asl e il suo nome ufficialmente non è stato ancora rivelato. Si tratterà di capire se la soluzione sarà transitoria o destinata a durare. Alberto Cirio però ha il compito di pensare a tutto il Piemonte. A causa dei sempre più numerosi pensionamenti di medici settantenni, dell’insufficiente numero di neolaureati, inchiodato sulle 120 unità annue, della mancata stabilizzazione del personale extra assunto durante la pandemia, centinaia di migliaia di piemontesi sono senza medico di famiglia. Nel 2020 gli Ordini medici provinciali avevano preavvertito che nel 2022 ventimila cuneesi sarebbero rimasti senza assistenza. In realtà già oggi sono 50 mila. Sono scoperte non solo sedi disagiate come molti paesi di montagna e comuni di Langa, ma anche, nel distretto della pianura, località come Marene e Cavallermaggiore, una a due passi dall’autostrada, l’altra ben servita dalla linea ferroviaria. In tutto questo periodo l’assessore regionale alla sanità Icardi, anziché pensare al problema del personale, non ha fatto altro che vagheggiare la costruzione di nuovi mega ospedali, che, se per miracolo dovessero essere edificati, rimarrebbero vuoti, perché mancano medici ospedalieri, infermieri, tecnici e persino impiegati amministrativi (questi sono fondamentali, se si vogliono abbattere le liste d’attesa per le visite specialistiche, che si sono allungate a dismisura con conseguente ricorso dei pazienti alla sanità privata). La politica sanitaria regionale ha bisogno di un profondo cambiamento”.