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Mercoledì 18 dicembre 2024

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Sanzioni vaccini, il Piemonte chiede al Ministero di fare chiarezza sugli obblighi della dose booster

Nell'incontro tra l'assessore regionale alla Sanità e il ministro Speranza la richiesta di un'interpretazione univoca sugli obblighi nella somministrazione della quarta dose

La Guida - Sanzioni vaccini, il Piemonte chiede al Ministero di fare chiarezza sugli obblighi della dose booster

Torino – Nell’incontro avuto ieri con il ministro della Sanità, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte ha ribadito l’opportunità che venga fatta chiarezza sull’allineamento tra l’algoritmo usato dall’Agenzia delle Entrate e quello applicato dal Sistema sanitario per la gestione della campagna vaccinale anti Covid-19, in modo da sgombrare il campo dalle contrastanti interpretazioni sugli obblighi della somministrazione della quarta dose e dei conseguenti provvedimenti sanzionatori. Lo riporta una nota della Regione.

“Le stime attuali, riferisce l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, indicano come la popolazione piemontese che abbia contratto l’infezione a seguito del completamento del ciclo primario nel periodo antecedente il 1° febbraio 2022, sia di oltre 20 mila persone, delle quali alcune migliaia rientranti nella categoria degli esercenti le professioni sanitarie, gli operatori di interesse sanitario e i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie. È pertanto indispensabile che, alla luce dell’impatto che le indicazioni e le scelte di applicazione del sistema sanzionatorio legate all’obbligo vaccinale a livello nazionale hanno sui cittadini e sul sistema sanitario regionale, sia dal punto di vista organizzativo che economico, vengano fornite interpretazioni chiare in merito al valore giuridico e sanitario della guarigione dall’infezione da Covid-19 a seguito del completamento del ciclo primario e, nel caso tale evento sia considerato al pari di quanto previsto nell’ambito del ciclo primario, si provveda alla formale autorizzazione, da parte del Ministero della Salute, alla somministrazione di quella che a tutti gli effetti si configurerebbe come “second booster”, alle fasce di popolazione soggette ad obbligo vaccinale”.

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