Alba – Ombra è una parola dalle tante sfaccettature di significato: poca luminosità, oscurità, contorno indistinto ma anche simulacro del corpo. “Ombra è curiosità, apertura, immaginazione… è presenza sospesa. Ma ombra è anche paura, mancanza, ignoto e, soprattutto, è un pronostico”. È dalla riflessione sul concetto di ombra, dunque, e sul suo significato simbolico che è nata l’opera “L’ombra” di Joan Crous, un’installazione di grande formato realizzata in frammenti di vetro e terra che sarà esposta presso la Chiesa di San Giuseppe in via Vernazza 6 ad Alba a partire da venerdì 27 maggio (inaugurazione ore 18).
“Ho lavorato a questo progetto per oltre tre anni – dice Joan Crous – un progetto che ho voluto e deciso io, sebbene sia solito lavorare molto anche per le fondazioni o i musei. È composta da quasi due tonnellate di vetro, per un’opera di sette metri di lunghezza e quasi quattro di altezza. L’ispirazione è arrivata da quanto successo in Spagna con il bombardamento di Guernica: il dipinto di Pablo Picasso, ora, è molto più di un’opera, è un simbolo. Ed è a quest’ultimo che mi sono ispirato, trattandolo con il massimo rispetto, a partire dalle grandi dimensioni. Non una briciola di vetro ho comprato per la sua realizzazione, perché è tutto vetro riciclato, che ho per così dire incontrato”.
Joan Crous è un artista di origine catalana che vive e lavora da oltre 25 anni tra Barcellona e Bologna. Negli anni ha messo a punto una tecnica di lavorazione del vetro del tutto personale che si sposa perfettamente ad un concetto di fragilità dell’operare umano e di fugacità temporale.
La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile fino al 26 giugno, dal lunedì al venerdì 14.30-17.30, sabato e domenica 10-13 e 14.30-18.30. Si tratta del nono appuntamento della rassegna provinciale “grandArte 2022 – Help humanity, ecology, liberty, politics” organizzata in collaborazione con il Centro culturale San Giuseppe e Circonomia, Festival internazionale dell’economia circolare e della transizione ecologica.