Saluzzo – Per alcuni anni l’aveva avuta a servizio come governante della casa dandole anche vitto e alloggio, ma in seguito a una discussione avuta nel gennaio 2021, cui seguì la cessazione del rapporto di lavoro, la donna si era rifiutata di lasciare la casa in cui non era di fatto neanche più impiegata, arrivando al paradosso che il padrone di casa si era ritrovato a dormire in ufficio. Con l’accusa di violazione di domicilio e minaccia è stata quindi rinviata a giudizio N. C., 37enne di origine rumena che solo dopo otto mesi, in seguito al provvedimento del giudice, fu allontanata con l’intervento dei Carabinieri. Il 5 gennaio i due ebbero una discussione durante la quale la donna, brandendo una specie di crocifisso appuntito, lo avrebbe minacciato. Nonostante la lettera di cessazione del rapporto di lavoro comunicata anche all’Inps, la donna non voleva lasciare la casa, pretendendo 20.000 euro come buonuscita per via dei molti lavori che aveva svolto per lui.
Il 19 marzo poi ci fu un’aggressione con lo spray al peperoncino e la minaccia in presenza dei Carabinieri. “Andavo ogni sera a casa – ha riferito in aula la parte offesa – anche perché mentre procedevo per vie legali temevo di perdere il controllo della casa, di ritrovarci dentro altre persone. Mi preparavo la cena e poi tornano a dormire in ufficio”. Quella sera mentre stava per scendere in garage, si voltò e la donna gli spruzzò lo spray al peperoncino. L’uomo chiamò i Carabinieri che arrivarono e sequestrarono il flacone: “C’era ancora nell’aria la presenza dello spray, ci aveva irritato gli occhi”, ha riferito in aula il Carabiniere intervenuto sul posto. Davanti ai militari la donna avrebbe anche detto che i suoi amici e parenti erano informati di tutto quello che stava accadendo e che si stavano organizzando per fargliela pagare.
Nonostante l’intenzione dell’uomo di voler rimettere la querela poiché interessato solo a rientrare in possesso della casa e mettersi tutta questa vicenda alle spalle, il pubblico ministero ha contestato all’imputata, ancora sottoposta alla misura cautelare del divieto di avvicinamento, per questo episodio di minacce, l’aggravante dell’uso dello spray al peperoncino che implica la procedibilità d’ufficio. L’udienza è stata quindi rinviata a febbraio 2023 per la conclusione dell’istruttoria.