Pur non qualificandosi come tale, la ricerca di Mauro Tosello si imparenta per certi versi con i libri illustrati, cioè con quelle pubblicazioni in cui la parte figurativa gioca un ruolo essenziale nello stabilire un rapporto empatico col lettore. Infatti l’apparato fotografico di cui è dotato il libro risulta ricchissimo: Non svolge solo una funzione illustrativa, consentendo un viaggio nel tempo, ma anche documentaria. Viaggio in prima classe sui binari della Granda a guardare la varietà delle immagini capaci di soddisfare tanto l’appassionato del materiale rotabile quanto quello di storia locale.Emerge in questo percorso, sottinteso, ma evidente, uno stretto rapporto fra tecnica e vita vissuta, tra mezzi e persone che li utilizzano. Fin dalle prime righe l’autore sottolinea tale relazione ritenendo importante rimarcare come ogni stazione, anche le più piccole, disponessero “di un piano caricatore con magazzino merci”. Come dire: il treno da sempre è presenza vitale per l’economia, quindi per la sopravvivenza delle comunità. Ciò vale tanto più per una provincia come la Granda che per la sua conformazione orografica ha chiesto spesso al binario di penetrare nelle valli per sostenere la vita stessa di questi territori.
Quanto questa prospettiva sia attuale lo sperimentiamo in questi anni in cui l’abbandono dei cosiddetti “rami secchi”, espressione quanto mai inquietante, sia concausa del degrado economico e dello spopolamento di intere zone. La vicenda della Cuneo-Nizza, paradossale per il disinteresse che l’asfissia, è esempio sotto gli occhi di tutti.
Scorrendo le pagine della ricerca di Mauro Tosello emergono però molte altre linee di cui solo la fotografia, qualche documento, di non facile reperibilità, o la memoria dì fisica di alcuni manufatti che resistono silenziosi possono testimoniare l’esistenza nel passato. Eppure sono in tanti che, universitari negli anni Settanta, ancora ricordano la fermata sulla linea Cuneo-Torino a San Benigno oppure le stazioni perse nelle campagne con il paese di riferimento non proprio a ridosso, segno di una comunità che “cercava” il treno mediando tra le proprie esigenze di prossimità e quelle tecniche del binario.
Mauro Tosello si impegna a documentare tutte le linee ferroviarie della Granda, con un omaggio anche alle tramvie che in alcuni casi, sfruttano il piano stradale, costituivamo il prolungamento in zone meno agevoli per i treni. Ogni tratta ha le sue pagine di storia, ma soprattutto dispone di un ricco apparato iconografico inedito sul materiale rotabile e sulle strutture complementari, prime fra tutte le stazioni.
Il compito di queste pagine è strettamente storico, cioè ripercorrere l’evoluzione dal 1850 ad oggi del servizio ferroviario in provincia. Al lettore vengono lasciate le considerazioni, purtroppo amare, sulle occasioni che nel tempo si sono perse.
Granda Ferroviaria
di Mauro Tosello
Primalpe
24 euro