Cuneo – “Percepisco il respiro della terra, il respiro delle montagne dove l’uomo ha trovato sempre nella sua pelle una caverna in un cui pensare e sognare e mi avvolgo nella scultura dell’aria, mi lascia andare, mi lascio andare nel venti, nel mare, nel fuoco della vita”.
Con queste parole tratte da uno scritto dello stesso autore Luigi Mainolfi, Enrico Perotto ieri, venerdì 13 maggio, ha iniziato la presentazione del catalogo ufficiale, edito da Primalpe, della mostra di grandArte che è in San Francesco di Luigi Mainolfi “Il respiro della terra”, alla presenza dell’artista e del curatore Francesco Poli e soprattutto di un folto pubblico di artisti e appassionati. Un catalogo con una dedica particolare e un ricordo a Matteo Viglietta, grande amante dell’arte, amico di Mainolfi. Il figlio Roberto Viglietta ha ricordato il rapporto di amicizia e di frequentazione tra Mainolfi e il padre Matteo, sottolineando la passione e la dedizione all’arte contemporanea del padre. Dalla collezione La Gaia di Matteo e Bruna Viglietta provengono due delle opere esposte in mostra e anche due delle tante teste di “Torino guarda il mare” una delle sculture-composizione della mostra cuneese. E il professor Poli ha sottolineato la varietà e la complessità della visione dell’arte di Mainolfi ma anche, citando l’intervento di Enrico Collidà vice presidente della Fondazione Cri, intervenuto nella presentazione, partendo dalla meraviglia che suscita anche in un bambino, la visione delle opere di Mainolfi. Il dibattito è proseguito anche con una serie di interventi e riflessioni sul ruolo dell’arte oggi da parte del pubblico in una condivisione di pensieri.
Il catalogo è in vendita presso il complesso monumentale di San Francesco dove la mostra “Il respiro della terra”, parte della rassegna provinciale “grandArte 2022 – Help humanity, ecology, liberty, politics”, è visitabile fino al 29 maggio, dal martedì alla domenica dalle 15.30 alle 18.30, con ingresso libero. L’esposizione è un’ampia antologica di opere che documentano esemplarmente i principali aspetti della ricerca plastica dell’artista dagli anni Ottanta a oggi e che, installate con attenzione, danno vita a una narrazione visiva che si sviluppa con grande respiro unitario all’interno degli articolati spazi dell’architettura gotica. I lavori sono messi in scena, senza criteri cronologici, in ordine sparso nella navata centrale, e si insediano con equilibrio e giusta tensione estetica nell’abside e nelle sette cappelle laterali. In mostra c’è sempre la presenza delle giovani guide del Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo.