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Martedì 5 novembre 2024

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Truffa su cameretta messa in vendita on line, tre a processo

Nell'agosto 2019 aveva cercato di liberarsene, ma si trovò a sborsare 2.500 euro con il raggiro del pagamento via bancomat

La Guida - Truffa su cameretta messa in vendita on line, tre a processo

Cuneo – Aveva messo in vendita sul sito Subito.it la vecchia cameretta dei figli, ma è finito vittima di una estorsione. I fatti risalgono all’agosto 2019, quando la famiglia del signor F. aveva deciso di disfarsi della vecchia cameretta: “Dopo aver messo l’annuncio sul sito ricevetti la telefonata di un signore, giovane dalla voce, italiano senza particolari accenti, che voleva acquistarla e come pagamento mi proponeva la ricarica del mio bancomat, ma io volevo solo i contanti e così ho rifiutato”. L’acquirente però non si diede per vinto e telefonò nuovamente per cercare di convincere il venditore: “Mi fece parlare con sua moglie e questa disse che la cameretta gli serviva davvero, ma continuavano a propormi quel pagamento col bancomat e io rifiutai ancora”. Ci fu a questo punto una terza telefonata in cui però i toni si fecero alquanto minacciosi: “Mi disse che avevo insultato la moglie, ma non era vero, e che conosceva il mio indirizzo di casa e sarebbe venuto a spaccare le ossa a me e alla mia famiglia se non gli avessi venduto quella cameretta. Ebbi molta paura, presi il bancomat e andai allo sportello a fare questa ricarica”.
A questo punto il racconto prosegue come quelli di tante altre truffe; al malcapitato viene fatta inserire la tessera bancomat nello sportello, viene detto di digitare alcuni numeri per ottenere i soldi. La vittima del raggiro pensa di ricevere un accredito di denaro mentre invece sta effettuando un versamento sulla carta del truffatore. “Mi dissero che avrebbero fatto un versamento da 500 e uno da 100 euro – ha raccontato l’uomo al giudice – ma mi ha fatto ripetere l’operazione da 500 euro per cinque volte perché diceva che non era riuscita. Così invece di ricevere soldi, ho versato a lui 2.500 euro”. Gli imputati al processo per estorsione sono tre uomini residenti in Veneto: C. G., M. T. e M. K., nei Comuni di Bassano del Grappa, Pieve di Grappa e Treviso. Dopo il racconto della vittima, il processo è stato rinviato al 10 giugno per ascoltare l’agente della Polizia Postale che ha ricevuto la denuncia e ha svolto le indagini.

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